Forse lo fornirà gratuitamente la Provincia di Bolzano dopo adeguati accertamenti.
Un dispositivo elettronico applicato al paziente per monitorare la glicemia 24 ore su 24 senza necessità di bucarsi quotidianamente più volte il dito è da tempo sul mercato, ma per il momento viene distribuito gratuitamente ai pazienti diabetici solo in alcune regioni italiane. In Alto Adige fino ad oggi tale sistema non veniva fornito gratuitamente, ma lo potrebbe essere presto.
Come si apprende dalla risposta dell’assessore Martha Stocker ad una interrogazione di Alessandro Urzì, l’amministrazione provinciale ritiene opportuno prevederne la prescrizione e la fornitura gratuita in Alto Adige. A tal riguardo saranno acquisite dall’Emilia Romagna – la prima regione a prevedere la prescrizione gratuita di questo presidio medico – le linee guida per l’uso appropriato dei dispositivi di autocontrollo e di autogestione del diabete mellito, nonché tutte le informazioni disponibili al fine di una valutazione approfondita.
Soddisfatto il consigliere dell’Alto Adige nel cuore: “Avevamo segnalato questa opportunità diagnostica non invasiva sulla scorta dei positivi riscontri registrati tra coloro che hanno potuto accedere all’uso del dispositivo che permette un controllo costante della glicemia senza il dolore ed il disagio del pungi-dito. Una grande novità, se si considera che un diabetico su due non misura la glicemia con regolarità per evitare di bucarsi tutti i giorni il dito. La tecnologia con sensori consente di ottenere un quadro completo del profilo glicemico senza usare lancette e senza pungere il dito, rendendo il test del glucosio meno fastidioso e soprattutto affidabile. Viene infatti ripetuto a intervalli regolari e quindi offre la media esatta mentre l’attuale controllo manuale considera il dato solo nel momento del controllo senza indicare se è in salita o in discesa, per esempio. Siamo contenti che l’assessorato abbia recepito le nostre indicazioni ed auspichiamo che la fornitura dei dispositivi ai diabetici possa iniziare quanto prima”. Così Urzì che a tal riguardo ha presentato una mozione per sollecitare che i provvedimenti annunciati siano attuati al più presto. “Fino ad adesso – conclude Urzì – chi ha utilizzato il dispositivo ha dovuto farlo a sue spese, con un costo di circa 1500 euro l’anno. Un costo quasi proibitivo per tanti pazienti.
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