Brugger: “in via Stegona a Brunico servono anche gli Speed check”

“Perché il Comune fa pagare di più il pasto alle insegnanti delle scuole materne?”

“In via Stegona è necessario installare gli Speed check anche se verrà realizzato un sovrappasso per pedoni e ciclisti”. Ad affermarlo è Cornelia Brugger, consigliera comunale di Brunico, che ha presentato un’interrogazione all’ordine del giorno del Consiglio comunale di mercoledì prossimo (12 ottobre).

“Quella via – sottolinea Brugger – è stata scenario di numerosi incidenti, l’ultimo in ordine di tempo si è verificato l’estate scorsa. Su mia sollecitazione, l’amministrazione comunale ha deciso di realizzare un sovrappasso ed era certamente questa la soluzione auspicabile. Ma bisogna tener conto che, comunque, le auto in via Stegona passano ad elevata velocità e a maggior ragione quando verrà realizzato il sovrappasso, senza dimenticare che di certo ci saranno persone che continueranno ad attraversare lo stesso la strada. Per questi motivi l’istallazione di Speed check sarà un ulteriore elemento per migliorare la sicurezza e per ridurre ancor di più il rischio di incidenti”.

La consigliera Brugger, sempre nel consiglio di mercoledì prossimo, presenterà una mozione relativa alle insegnanti di scuola materna di Brunico. All’amministrazione comunale viene chiesto “perché le insegnanti, che sono insegnanti provinciali, devono pagare al Comune la quota di 3 euro e 50 centesimi per ogni pasto consumato a scuola. Il regolamento provinciale, infatti, prevede che l’importo sia di 2 euro e 50 centesimi e che qualora l’importo dovesse essere maggiore, i Comuni debbano rivolgersi alla Provincia. Alla giunta – prosegue – chiedo anche perché il venerdì le insegnanti non possano pranzare con i bambini. E’ vero che da quest’anno la scuola materna chiude alle 12.30 e che cucinare per le insegnanti sarebbe un costo maggiore, ma questa potrebbe essere una soluzione. Infine, il Comune deve spiegare perché c’è disparità di trattamento con le insegnanti delle scuole statali che quando pranzano con i bambini, oltre a ricevere il pasto gratuitamente, hanno considerate quelle ore come ore di lavoro”.

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