di Pinuccia Di Gesaro
Se la Destra vince, perdiamo tutti
Guido Margheri, capolista di Sinistra – Die Linke, una delle liste della coalizione (Sinistra, Civica con Caramaschi e Lista PD) che propone Caramaschi Sindaco, politico esperto approdato a Bolzano nel 1990 come Segretario del PC dell’epoca, poi nel PDS, e poi DS. Successivamente non ha aderito al PD e ha seguito le vicissitudini della Sinistra italiana. Dipendente della SAD dal 1993, è sposato con 2 figli e abita ad Oltrisarco.
Gli chiediamo qual è il clima di questa competizione 2016 rispetto a quella dell’anno scorso.
R – C’è un brutto clima perché molte persone faticano a dare un senso al proprio impegno, con il rischio di un aumento dell’astensione. Ci sono 17 liste, 500 candidati e 13 candidati Sindaco, di cui 10 con una sola lista. A fronte di questa disgregazione è evidente che le persone vedono che il Comune non solo è commissariato ma che in questi anni ha perso anche parte rilevante del suo ruolo, sia nei confronti della Provincia, sia nei confronti di alcune lobby di interesse.
Quali le sue previsioni?
R – Il motivo per cui abbiamo deciso di appoggiare Caramaschi, un candidato indipendente dotato di indubbie capacità amministrative grazie alla sua passata esperienza, è per dare una risposta positiva al bisogno urgente della città di avere un governo dignitoso e capace di far ripartire la città.
Andremo al ballottaggio?
R – Il ballottaggio ci sarà, ma se Caramaschi ci arriva in situazione di debolezza il rischio è quello di una grande coalizione Centrodestra SVP, in grado di attirare anche quei settori del PD delusi dalla Primarie. Oppure, addirittura avremo un nuovo commissariamento con nuova elezione a novembre. Sono due prospettive analoghe in cui il Comune diventa una sorta di “Abteilung” della Provincia, un vaso di coccio tra i poteri forti. Se dovessi trasformare questo concetto in una battuta, direi: “Se la Destra vince, perdiamo tutti”.
Caramaschi dunque, ce la può fare?
R – Sì, a condizione che si capisca che è l’unica proposta in grado di ridare dignità al Comune e speranza alla città.
Quale coalizione auspica?
R – Auspico una coalizione da Verdi a Gennaccaro, ma evidentemente per fare gli accordi bisogna essere disponibili a farli. Speriamo che gli elettori ci diano una mano.
Quali sono i problemi urgenti di Bolzano dei quali il prossimo Consiglio comunale dovrà farsi carico?
R – Il problema sono le priorità sulle quali la nuova Giunta dovrà misurarsi per non deludere la città. Quindi:
- Occorre ridare dignità al Comune nei confronti della Provincia su finanza, infrastrutture e riconoscimento istituzionale del ruolo del capoluogo nell’Autonomia;
- Occorre chiudere i buchi neri da troppo tempo aperti in città, quali ad esempio il Museo Civico, il “buco” di Via Alto Adige, la nuova sede del Distretto Sociale di Oltrisarco e l’uso culturale delle ex officine delle Ferrovie dello Stato;
- Occorre ripartire dai bisogni della città, da una parte riscrivendo tutti i piani programmatici del Comune insieme alle forze economiche, sociali e culturali della città, e dall’altra salvaguardando i Servizi pubblici, in particolare quelli sociali, superando però la loro evidente burocratizzazione. Ad esempio la necessaria riforma della ASSB deve rivedere il coinvolgimento degli utenti, dei dipendenti e del terzo settore.
Perché avete messo “Bolzano città dei ponti “nel vostro manifesto?
R – Perché Bolzano deve scegliere tra “ponti” e “muri” come filo conduttore del suo presente e del suo futuro, ponti per non lasciare indietro nessuno, né fra le persone, né tra i quartieri, ponti tra i gruppi linguistici e verso i nuovi cittadini e ponti capaci di valorizzare l’identità multiculturale della nostra città, anziché nasconderla e fare brutte figure come quella della fallita candidatura di Bolzano a Capitale europea della cultura 2019.