Un’oretta scarsa dura l’attesa del ministro, che nel suo intervento si complimenta e con parole di incitamento augura pieno successo alla lista. Riprende i punti salienti del programma e ribadisce per Bolzano la necessità di una mobilità sostenibile e l’adozione di misure contro l’inquinamento. A proposito dell’inceneritore, assolutamente necessario, viene anche ricordato il principio della solidarietà, rinviando così al mittente le proteste di coloro che non vorrebbero che a Bolzano venissero bruciate le immondizie provenienti da altri Comuni.
Decentramento, servizi, riqualificazione del Virgolo e, da un punto di vista generale, la “politica delle piccole cose” è quella che auspica per Bolzano il ministro Galletti, il quale spiega che il significato “dell’essere moderati” non è sottacere l’urgenza delle cose da fare, che invece sono da esporre con chiarezza, “senza però parlare alla pancia dei cittadini”, Questa sarebbe demagogia, che i moderati invece rifiutano.
Sulla barriera austriaca e la questione migranti e profughi, senza mezzi termini Galletti definisce la risposta dell’Austria “la fine dell’Europa“, mentre la strada da seguire consiste nella prosecuzione dei colloqui con il nuovo governo della Libia e con la Turchia, Solo la strada del dialogo e delle trattative con i paesi d’origine dei profughi è sperabile ottenere risultati concreti, che – secondo Galletti – già si “stanno già cominciando a vedere“.