Centro servizi in Carcere a Bollate. Massimo Parisi “si creano così le condizioni per evitare la recidiva nei reati e migliorare la sicurezza sociale”

Un carcere è un luogo di pena e così deve essere. Ma anche dovrebbe essere un luogo dove una società civile tenta di recuperare chi deve scontare una pena. La situazione delle carceri italiane è a macchia di leopardo con prevalenza però di situazioni al limite della civiltà e spesso oltre il limite della decenza. Fra le eccellenze italiane spicca il carcere di Bollate in provincia di Milano. Una struttura moderna in cui all’oppressione della mancanza di libertà si accompagna un ambiente curato e “accogliente” con varie iniziative di recupero. L’ultima in termini di tempo è quella presentata in questi giorni dal Energetic Source, azienda leader nel mercato elettrico e del gas. Si è inaugurato un centro servizi, nato in collaborazione con bee4, cooperativa già presente nell’istituto penitenziario, che vedrà coinvolti i detenuti nelle attività di data entry, validazione documentale, fornitura di informazioni al cliente e inserimento delle autoletture.

Dopo un periodo di formazione e sperimentazione, awiato a marzo di quest’anno, ii”Centro Servizi Energetic Source” – realizzato nell’area industriale del carcere grazie all’intervento di bee4- vedrà lavorare davanti ai desk 13 uomini e 2 donne, che sono stati affiancati da alcuni dipendenti Energetic Source. Carlo Bagnasco, CEO Energetic Source ha sottolineato la valenza dell’esperienza avviata “Progetti come questo si sono sempre rivelati positivi, perché attribuiscono un ruolo di responsabilità al detenuto che si sente persona e non numero. L’obiettivo è quello di arrivare a 23 unità. Siamo certi che quest’esperienza favorirà nuove opportunità lavorative per coloro che lasceranno il carcere, grazie a un bagaglio di formazione e competenze in più”. Ma le valenze non riguardano solo l’istituto penitenziario ma anche l’azienda promotrice ne può trarre beneficio. Roberto Minerdo, Direttore Comunicazione e Public Affair di Energetic Source, infatti, ha sottolineato  l’importanza del progetto che ha ripercussioni positive interne ed esterne all’Azienda, e che fa parte delle azioni in atto che compongono la Corporate Social Responsability di Energetic Source, con certificazione finale a mezzo del Bilancio Sociale di Impresa.

Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario alla Giustizia, ha particolarmente apprezzato l’iniziativa, sottolineandone l’importanza per il cammino di reinserimento e rieducazione dei detenuti. Le attività lavorative all’interno degli istituti di pena, infatti, permettono al detenuto di potersi sostenere economicamente, favorendo l’acquisizione di una maggiore consapevolezza delle proprie capacità in vista del loro reinserimento sociale e, al tempo stesso, concorrono ad aumentare la sicurezza delle carceri. In prospettiva, l’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro in modo continuativo genera un impatto molto importante sull’abbattimento del tasso di recidiva. Le iniziative di Governo e Parlamento si muovono nella direzione di una nuova concezione di detenzione, basata su percorsi finalizzati a creare un canale di collegamento tra carcere, mondo esterno e società civile. E’ dunque importante stimolare le imprese ad utilizzare la manodopera dei detenuti, incentivando una maggiore specializzazione e va intrapreso durante la detenzione. Un detenuto che lavora è una risorsa per sé stesso e per la comunità.

Proprio sul tasso di recidiva occorre puntare l’attenzione. In questo istituto il tasso è del 25% molto al disotto di quello nazionale che arriva anche al 70%. Non sono solo numeri. E’ anche un importante risparmio visto che i detenuti costano. Facilitare il reinserimento significa un risparmio per la collettività. Anche  a questo riguardo Massimo Parisi, Direttore della II Casa di Reclusione Milano Bollate, ha evidenziato l’importanza del progetto: ” L’iniziativa di Energetic Source e di Bee4 s’inserisce perfettamente nella progettualità dell’Istituto fondato sulla responsabilizzazione dei detenuti esteso alla loro inclusione sociale. Attraverso il lavoro si dà l’opportunità concreta alle persone detenute di avere la giusta dignità, di sostenere le proprie famiglie, soprattutto, di acquisire competenze utili per il loro futuro. Al contempo si possono creare le giuste condizioni per evitare la recidiva nei reati e migliorare la sicurezza sociale Per tutti questi motivi va il mio sincero grazie ad Energetic Source e a Bee4 che hanno creduto nella sfida”.

In foto: secondo da sinistra Roberto Minerdo a fianco Massimo Parisi

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