Angelo Gennaccaro ha 31 anni, è laureato in scienze della comunicazione, editoria e giornalismo, e responsabile marketing comunicazione nel settore privato. È consigliere uscente del Consiglio comunale di Bolzano e molto impegnato nell’associazionismo e volontariato. Gennaccaro è il candidato sindaco della lista civica “Io sto con Bolzano – Für Bozen”. In un’intervista con buongiornosuedtirol Gennaccaro precisa alcuni punti cruciali del programma dell’innovativa lista civica bolzanina.
Dott. Gennaccaro, Lei è candidato sindaco della lista civica “Io sto con Bolzano – Für Bozen”. Abbiamo appreso che si tratta di una lista che coinvolge persone giovani di madrelingua italiana, tedesca e ladina. È stata una scelta casuale?
Non è stata affatto una scelta casuale. Crediamo che la politica in questi anni abbia alimentato slogan, ma pochi fatti concreti in termini di integrazione tra i gruppi linguistici. Il segnale concreto che la nostra lista vuole lanciare è che Bolzano e l’Alto Adige sono pronti ad andare oltre le singole appartenenze, verso una visione più europea della nostra società. Questa responsabilità spetta a noi, alle nuove generazioni, quelle che in questi anni per volere della politica continuano a vivere divise da un muro di vetro che deve finalmente essere abbattuto. Tutti i nostri candidati dei tre gruppi linguistici vedono come un’opportunità unica vivere in una città ed un territorio come il nostro, spetta alla politica creare le condizioni perché questa peculiarità sia davvero una marcia in più per i bolzanini e tutti gli altoatesini.
La capolista è di madrelingua tedesca, una giovane donna alla prima esperienza politica. Perché questa scelta di campo?
Nicol Mastella ha 29 anni, è donna, del gruppo linguistico tedesco. Se è capolista di “Io sto con Bolzano – Für Bozen” non lo è certo per il suo sesso o per la sua appartenenza linguistica. Nicol è una ragazza che merita. Ecco, questo è uno dei valori che la nostra lista vuole portare in politica. Il merito va oltre ogni altra caratteristica. Lei ha dimostrato con la sua competenza, il suo impegno e la passione di essere pronta a guidare la lista.
Quando Lei ha annunciato di voler fondare una lista civica per correre come candidato sindaco per le Comunali ha dichiarato che a Bolzano uno dei problemi maggiori è legato alla sicurezza. Qualcosa è cambiato da allora?
Il problema della sicurezza è qualcosa di serio che non può essere trattato in modo strumentale o demagogico. Uno dei motivi di rottura con Spagnolli è stato sicuramente il tema della sicurezza. Siamo stati tra i primi a lanciare politicamente l’allarme, e siamo stati additati da lui come dei pazzi visionari, salvo poi oggi scoprire che è diventato un tema primario anche per lui e per i suoi alleati. Noi chiediamo di ripartire dall’educazione civica nelle scuole per allevare generazioni consapevoli, ma allo stesso tempo di agire nell’immediato, illuminando maggiormente gli spazi bui della nostra città, installando in alcune zone critiche le telecamere, e di aumentare le sinergie tra le forze dell’ordine e la nostra polizia municipale, anche nell’ottica del contrasto al racket dell’accattonaggio.
Lei non è un novellino in politica. Ha fatto il consigliere comunale per cinque anni a Bolzano e il segretario provinciale dell’UDC. Inoltre è conosciuto per essere un moderato capace di saper dialogare in modo costruttivo con i partner politici d’estrazione tedesca. A prescindere da ciò che è stato fatto in questi anni, Lei cosa proporrebbe concretamente per il rilancio della città?
Il tema che mi sta sicuramente più a cuore è il lavoro. Bisogna generare conoscenza ed innovazione che significa far crescere un’intera comunità, valorizzando le eccellenze del territorio, trasferendole al tessuto produttivo cittadino. In questa visione di città si inserisce il ruolo della nostra Università. La città di Bolzano deve riuscire a sviluppare una solida ed efficiente struttura capace di aumentare l’attività lavorativa dei cittadini e qui si colloca la grande scommessa di trasformazione della nostra zona industriale. Bisogna sburocratizzare la nostra macchina amministrativa, per andare maggiormente incontro ad imprese e cittadini e decentrare di più i servizi nei quartieri e meno la politica.
Un’ultima domanda. Lei teme l’astensionismo?
In questa campagna elettorale stiamo incontrando moltissime persone. La gente dimostra di essere scollata, stanca e stufa della politica. Il nostro invito a tutti è quello di andare a votare, a prescindere da quale partito o candidato.