Sono passati cinque anni dalle ultime elezioni comunali e da allora è accaduto di tutto, com’è normale che sia. Solo una cosa sembra essere rimasta invariata, la resistenza del Pd di Bolzano nel voler individuare il proprio candidato sindaco con delle primarie, metodo tra l’altro caratteristico del PD, anche se con delle eccezioni. Non lo era già allora, quando l’editrice Pinuccia Di Gesaro decise di mollare la sua posizione nel PD per fondare la lista civica Fionda di Davide con l’intento di chiedere semplicemente ciò che è proprio del Partito Democratico, le primarie. Oggi vediamo uno scenario simile, in cui un alto esponente del Pd, Roberto Bizzo raccoglie firme per ottenerle. Un cambiamento improvviso d’idee, oppure un modus operandi consolidato, giacché anche la SVP individua diversi candidati sindaci con primarie, tra l’altro persino aperte ai non iscritti? Il sindaco di Bolzano in una dichiarazione pubblicata dall’Alto Adige online dichiara che non ha nulla contro le primarie, anche se chiede al partito che il candidato sia uno. Sembra una richiesta sensata, perché mai proporre più di un candidato alle elezioni? Le primarie potrebbero essere un buon metodo per riconoscere il candidato più idoneo. Intanto Roberto Bizzo ha già raccolto 470 firme e difficilmente il Pd potrà ignorarle, a prescindere dalle eventuali interpretazioni del regolamento. In democrazia vincono coloro che sono chiamati a eleggere e mostrarsi divisi potrebbe nuocere al partito. Una cosa gli italiani possono impararla dagli amici tedeschi, in primis la SVP. I panni sporchi nel limite del possibile si lavano in casa e presa una decisione si rispetta fino in fondo. Ebbene, ci sarà sempre qualcuno che non è d’accordo, ma questa è la democrazia. Le elezioni sono vicine e prima si identifica il candidato sindaco, meglio è.