A un mese dalla presentazione dei cinque volti giovani del PD locale sul Colle, Alexander Tezzele, Ilaria Piccinotti, Christian Schatzer, Gianluca Da Col e Alessandro Huber in una conferenza stampa tenutasi l’8 agosto a Bolzano, tirano le prime somme. «Siamo cinque iscritti del PD, e negli ultimi mesi ciascuno di noi è stato fermato per strada da diverse persone che ci chiedevano di fare qualcosa per far uscire questo partito dalla fase di stallo e di liti interne al suo vertice. La base non è più disposta ad accettare questa situazione.
Per caso ci siamo incontrati e ci siamo conosciuti, arriviamo dalle diverse parti della provincia. Bolzano, Pusteria, Valle Isarco, Merano e Bassa Atesina. Insieme abbiamo elaborato l’idea di promuovere un incontro dei tanti democratici delusi che stanno alla base del partito, per iniziare insieme und nuovo progetto» affermano Illaria Piccinotti e Alexander Tezzele.
Difatti i giovani non sono rimasti inattivi e si sono ritrovati sul Colle per chiamare amici, simpatizzanti e aderenti al PD per confrontarsi con i reali problemi della politica. «L’incontro che abbiamo chiamato “il futuro nelle nostre mani” è stato un bel successo, abbiamo fatto incontrare tante persone che non si conoscevano – studenti, professionisti, lavoratori e amministratori locali. In un solo giorno abbiamo scritto 40 pagine di programma politico, e questo è solo l’inizio di quanto ci aspetta per immaginare e sviluppare insieme il nostro futuro», esclama con entusiasmo la giovane militante del PD Piccinotti.
Un’attività ambiziosa questa, che nelle settimane passate ha coinvolto numerose persone interessate. Sono stati organizzati dei tavoli tematici a Laives, Merano, Bolzano e Bressanone per discutere sui problemi reali che riguardano questa terra. Gli organizzatori sono fieri del successo, anche perché nonostante le vacanze l’interesse da parte della popolazione non manca. Christian Schatzer rammenta a chiare lettere che il manifesto del Colle vuole essere un tentativo per scuotere la politica altoatesina come anche quella del PD. «Il nostro manifesto parte dall’analisi della situazione in cui si trova il Sudtirolo oggi. Una situazione di stallo, che deprime soprattutto la nostra generazione, i giovani, che hanno sempre meno fiducia nel loro futuro, che credono sempre di meno nei loro sogni, e che fanno fatica a portare avanti il loro progetto di vita», afferma Gianluca Da Col, mentre Alessandro Huber esprime quanto si senta nella nostra base la domanda di unire la cittadinanza, di formare una nuova identità comune tra tutti gli abitanti della nostra terra. «Per essere competitivi, per sentirci allo stesso modo cittadini sudtirolesi, italiani ed europei. Per vivere al meglio la nostra realtà, per sentirci davvero a casa», sottolinea Huber.
Qualcuno ha voluto tacciare i giovani del Colle come ancora inesperti, ma considerando l’attività politica di un mese, non sembra che siano tanto novellini.