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Roma. Legge elettorale, il Pd preme sul ”Rosatellum” e cerca un aiuto al Senato

18 Maggio 2017

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Roma. Legge elettorale, il Pd preme sul ”Rosatellum” e cerca un aiuto al Senato

Bersani, lapidario, stronca il progetto: “Ennesimo pasticcio”.

Il sistema misto proposto dai dem alla Camera ha i voti per essere approvato entro giugno. Ma i problemi spuntano a Palazzo Madama dove i numeri scarseggiano.La nuova proposta ufficiale del Pd, il cosiddetto “Rosatellum” (dal nome del capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato) introduce un sistema misto, per metà maggioritario e per metà proporzionale. Ma se a Montecitorio i numeri per la sua approvazione sono pressoché sicuri non altrettanto si può dire al Senato, dove sono in corso ferventi trattative per arruolare un gruppo di “volenterosi” di centrodestra e gruppo Misto disposti a votare la riforma renziana. Pier Luigi Bersani si indigna e la stronca duramente, definendola “ennesimo pasticcio. Rosatellum pasticciato, non si fa nuovo Ulivo ma accozzaglia”

Lo stesso senatore di Mdp Federico Fornaro parla di truffa: “Nel Mattarellum nei 475 collegi uninominali c’era un unico contrassegno della coalizione, ad esempio l’Ulivo di Prodi, mentre nella proposta del Pd ci possono essere nella stessa regione più alleanze a schema variabile, secondo convenienze e accordi più o meno dicibili”. Per il momento circolano varie ipotesi sui nomi dei senatori : tra i “reclutati” vengono citati Andrea Augello(Gal),Cinzia Bonfrisco (Misto),Maurizio Sacconi (Ap), Aldo Di Biagio (Ap),Carlo Giovanardi (Gal), Antonio De Poli (Misto-Udc), Luigi Compagna (Gal), Serenella Fucksia (Misto). Smentita, invece, l’adesione di Gaetano Quagliariello (Gal).

La base di partenza su cui potrebbe contare a Palazzo Madama il Rosatellum (detto anche “Mattarellum bis”) è di 141 voti (98 del Pd, 15 delle Autonomie, 16 di Ala e 12 della Lega). Ma la soglia minima per la maggioranza è di 161.