Bolzano. La cooperativa Talia racconta Piazza Cristo Re con una mostra

L’ingresso del cinema teatro Concordia

Un banner di 22 metri alla base del campanile della chiesa di Piazza Cristo Re ricorda l’evoluzione nel tempo di uno spazio tanto significativo per la comunità.

Bolzano non è soltanto centro storico, Duomo, portici o castelli, Bolzano è urbanizzazione, moltiplicazione delle famiglie, spazi ricavati da terreno originariamente agricolo, realizzazione di vie, di servizi, di arricchimento sociale. La piazza, a differenza di una via o di un corso, possiede una storia concentrata, e in questa condensazione di cose, acquisisce un’identità propria. Edifici, negozi, uffici, famiglie e soprattutto una chiesa, convogliano gli umori, le passioni e i sentimenti di tante persone.

Un concentrato intimo di emozioni espresso – in un ideale passaggio di testimone tra le generazioni passate e quelle future – dalla mostra realizzata dalla cooperativa Talia e visibile al pubblico dallo scorso giovedì. 

Sorta di diario a cielo aperto, la mostra consiste in un banner largo 48 cm e lungo più di 22 metri che va a fasciare letteralmente uno degli anelli di lastre di porfido che fa da base al campanile della chiesa. Inizialmente si pensava a dei pannelli da appendere ma il campanile sembrava invitare, con la sua presenza solitaria e solenne, a considerarlo. Al suo interno, dove una volta si trovava la cappella mortuaria, lo spazio ci sarebbe sicuramente stato – anche se da ristrutturare per essere restituito alla dignità originaria – ma si è scelto di collocare la mostra all’esterno in un gesto coraggioso di appropriazione dello spazio della piazza.

Circonderà il campanile, perché così tutti potranno vedere e leggere, facendosi un giro attorno al “matitone” di piazza Cristo Re, la storia della piazza dagli anni ’30 ad oggi.

I testi che accompagnano le foto del banner non sono solo il frutto dei ricordi di come la piazza è stata vista; sono soprattutto il ricordo di come la piazza è stata sentita.

È questo il valore aggiunto della storia recente rispetto a quella antica: la componente emotiva. Attraverso il ricordo e la testimonianza diretta e viva delle persone, il racconto si arricchisce infatti della sfera emozionale di chi lo narra restituendo, insieme ad avvenimenti, fatti, eventi, momenti particolari o piccoli e grandi drammi, anche lo spirito di un’epoca.

Ecco emergere tra le righe un concetto nuovo di mostra storica: un’immersione totale in un girovagare di suggestioni, ricordi ed emozioni. La mostra è un libro aperto sugli animi delle persone, quelle stesse che ci hanno consentito quasi di inventare un nuovo modo per divulgare il passato, sia attraverso i suoi stessi protagonisti, sia intrecciando le informazioni, i dati con il calore delle parole. Storia e sentimenti, passato e presente, modelli da ritrovare e pensieri da riscoprire.

Foto, uno dei vecchi proiettori del Concordia (Museo del Cinema – Bolzano)