Tredici studenti dell’Istituto di antropologia di Roma sono giunti in Alto Adige per approfondire il tema della tutela dei minori e conoscere da vicino il progetto “Il coraggio di guardare” avviato dalla diocesi. Gli ospiti hanno avuto due incontri con gli esperti a Bolzano e Bressanone.
I membri del gruppo direttivo e del comitato consultivo diocesano che si occupano della prevenzione degli abusi nella Chiesa hanno incontrato tredici studenti dell’Istituto di antropologia di Roma e tre insegnanti nel Centro pastorale di Bolzano. Gli studenti – provenienti da India, Indonesia, Nigeria, Tanzania, Egitto e Austria – hanno voluto conoscere il progetto “Il coraggio di guardare” avviato dalla Chiesa di Bolzano-Bressanone e hanno chiesto informazioni sul Centro di ascolto e sulle misure di prevenzione. Lo scambio è stato utile ad entrambe le parti, considerato che gli ospiti hanno riferito delle esperienze nella lotta agli abusi nei rispettivi Paesi.
Un secondo incontro si è poi tenuto a Bressanone con i seminaristi, al quale hanno partecipato anche il rettore Markus Moling e il preside dello Studio teologico accademico Martin M. Lintner. Si è parlato della formazione dei candidati al sacerdozio in materia di safeguarding e delle differenze culturali nella gestione della problematica. È stata sottolineata l’importanza di garantire un’interazione sicura e affidabile con i giovani per promuovere e rafforzare una cultura di protezione e benessere. Questo era il terzo incontro in Alto Adige promosso dall’Istituto di antropologia di Roma, diretto dal gesuita Hans Zollner, per far conoscere concretamente il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Dopo aver visitato il Museo diocesano e il Duomo di Bressanone, gli studenti e i loro insegnanti sono tornati a Roma.