Piazza Matteotti e le Passeggiate lungo l’Isarco di Bolzano diventano il set per uno shooting del fashion brand nazionale B17. È l’iniziativa del candidato Martucci: “I nostri quartieri sono belli, dobbiamo valorizzarli con i fatti e non con le parole. Da subito”.
Un’iniziativa concreta, creativa e profondamente simbolica per valorizzare i quartieri di Bolzano: è quella realizzata dal candidato al consiglio comunale per Fratelli d’Italia Giuseppe Martucci, che ha scelto piazza Matteotti e le Passeggiate lungo l’Isarco come set per lo shooting del suo brand di moda B17.
Nei giorni scorsi Martucci ha coinvolto una casa di produzione bolzanina e otto volti locali – sette modelle e un modello – per dare vita a una serie di fotografie e video diffusi sulle pagine ufficiali del marchio. Le location, però, non sono state scelte tra i luoghi iconici del centro storico, ma tra quelli che troppo spesso vengono trascurati.
Piazza Matteotti e le Passeggiate
«Ho deciso di organizzare qualcosa di semplice per dimostrare concretamente come per valorizzare i rioni sia sufficiente un po’ di iniziativa, anche privata, idee e voglia di fare», spiega Martucci. «Durante lo shooting moltissime persone si sono incuriosite fermandoci per avere informazioni. È stato molto bello.» L’iniziativa ha visto protagonista piazza Matteotti per la sua estetica più “urban” e le Passeggiate lungo l’Isarco per una reale immersione nella natura cittadina.
«L’idea è che i nostri quartieri siano in realtà già oggi belli e valorizzabili in molti aspetti. A fare la differenza è lo sguardo di chi li osserva, la creatività e la voglia di fare prima ancora di parlare.» A prestare il volto per lo shooting, realizzato interamente a Bolzano, sono stati: Josef Trebo, Anja Olivetto, Amy Corradin, Chiara Martucci, Lisa Tait, Chiara Ferraro, Noemi Antonelli e Grazia Galligani. Con questa iniziativa Martucci intende dare un segnale chiaro: «I quartieri meritano attenzione, presenza e visione. E questa visione può e deve partire anche dai cittadini stessi. Come sempre il fare può molto più del parlare”.