La digitalizzazione dei servizi sanitari, pensata per rendere più efficiente l’accesso alle cure, sta creando non poche difficoltà a una parte della popolazione: gli anziani.
Mentre per molti cittadini è ormai normale prenotare una visita tramite un portale online, accedere al fascicolo sanitario elettronico o scaricare un referto dal proprio telefono, per chi ha poca dimestichezza con gli strumenti digitali queste operazioni possono trasformarsi in un percorso a ostacoli.
Per prenotare un semplice esame del sangue, oggi può essere richiesto l’accesso a un portale web con autenticazione tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE). Quest’ultima, in particolare, richiede un PIN, un PUK e spesso un’app compatibile con il proprio smartphone. A volte, serve anche attivare la modalità NFC o passare da uno specifico browser.
Questi sono dettagli che per una persona anziana, magari sola, con vista ridotta o con poca familiarità con i dispositivi mobili, rappresentano ostacoli concreti che non agevolano il pieno accesso alle cure.
Molti anziani non hanno né gli strumenti tecnologici adeguati né la preparazione per affrontare questi passaggi, alcuni non possiedono nemmeno un computer o uno smartphone aggiornato, altri hanno timore di sbagliare o semplicemente non comprendono il funzionamento del sistema.
Il risultato è che sempre più spesso si trovano in difficoltà a prenotare esami importanti, a consultare esiti di analisi o anche solo a comunicare con il proprio medico di base.
Il problema non è solo puramente tecnico, ma anche sociale.
La digitalizzazione, infatti, in sé non è negativa, anzi, ha reso molte operazioni più veloci ed efficienti.
Ma quando, come accade oggi, rischia di essere il metodo prevalente per accedere a un servizio essenziale, come quello sanitario, rischia di escludere proprio chi avrebbe più bisogno di aiuto e continuità assistenziale.
Le persone anziane si trovano così in una situazione di disagio e spesso di frustrazione, e purtroppo non di rado devono sottoporsi a disagi legati a attese in ambulatori per il ritiro di prescrizioni mediche, piuttosto che interminabili attese al telefono per le prenotazioni.
Molti si affidano ai figli o ai nipoti per superare le loro difficoltà, ma non tutti possono contare su una rete familiare di supporto.
Chi è solo si trova a dover gestire in autonomia procedure complesse, in un contesto che appare sempre meno pensato per la loro generazione.
E così, in una società che corre verso l’innovazione, il rischio è che gli anziani restino indietro, invisibili e disorientati.
Per questo motivo serve un cambio di approccio con sportelli di assistenza digitale per sostenere coloro che a causa di questa digitalizzazione sono i veri emarginati della società.