“Giustizia riparativa”, straordinario strumento per valorizzare lo spirito comunitario

“In una società moderna come la nostra, la conciliazione e la composizione bonaria delle vicende processuali e dei conflitti nonché la riparazione perseguita tramite la mediazione penale e i programmi di giustizia riparativa, sono sicuramente di grande efficacia, non solo ai fini deflattivi, ma in particolare perché appianano i rapporti, valorizzano le relazioni e accrescono lo spirito di comunità”. È questo il messaggio che la dirigente della III ripartizione della Regione Eva Maria Kofler ha voluto dare ai giudici di pace durante il convegno sulla giustizia riparativa promosso in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’università di Trento”. Il giudice di pace è una figura significativa sia sul piano della giurisdizione sia su quello sociale – ha spiegato la dirigente – grazie al suo intervento celere e snello, attraverso lo strumento della conciliazione/mediazione, che ha già avuto modo di sperimentare in questi anni”. 
La Riforma Cartabia, introducendo la disciplina organica della giustizia riparativa, ha avvalorato le prassi già applicate nel nostro territorio anche grazie alla presenza del Centro per la giustizia riparativa regionale con una sede a Trento e una a Bolzano e che vede l’impiego alle dipendenze della Regione di quattro mediatrici esperte.
L’attività del Centro si è estesa negli anni in diversi ambiti: quello minorile, della messa alla prova per imputati adulti, quello dell’esecuzione penale (sia esterna che intramuraria), quello sociale e preprocessuale.
“Esprimo i miei migliori auspici – ha concluso Kofler – affinché il dialogo e la sinergia tra magistratura, cultori e operatori del diritto, nonché mediatori e mediatrici, contribuiscano a rendere la giustizia sempre più vicina ai cittadini e a servizio della collettività intera”.

Immagine. Dialogo per composizione bonaria di vicende processuali