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Siglato a Roma il contratto collettivo del settore commercio e servizi, a breve quello locale

22 Marzo 2024

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Siglato a Roma il contratto collettivo del settore commercio e servizi, a breve quello locale

L’Unione commercio turismo servizi Alto Adige accoglie con favore il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore commercio e servizi firmato oggi 22 marzo 2024 a Roma tra la federazione del commercio Confcommercio e i sindacati.
“Siamo lieti che le trattative nazionali in corso a Roma si siano finalmente concluse. Confcommercio era già pronta a concluderle introducendo i necessari adeguamenti legati all’inflazione”, afferma il presidente dell’Unione Philipp Moser in un primo commento alla notizia. Tra le altre cose, il nuovo contratto collettivo prevede un adeguamento retributivo di 240 euro (per il quarto livello e con una prima tranche di 70 euro in aprile) nonché un versamento una tantum pari a 350 euro per il periodo non coperto contrattualmente. Quest’ultimo importo sarà pagato in due rate uguali nei mesi di luglio 2024 e luglio 2025.
“Ora partiremo con l’elaborazione di un accordo locale. Con i sindacati locali ci sono già stati i primi incontri e colloqui dedicati”, informa Moser, che si dice anche fiducioso del risultato.
In Italia il contratto collettivo è applicato a circa 3 milioni di lavoratrici e lavoratori dipendenti. Il contratto sarà valido dal 1 aprile 2024 al 31 marzo 2027. Oltre agli aumenti salariali, nel rinnovato testo contrattuale sono stati affrontati temi di primaria importanza quali l’aggiornamento e la revisione del sistema di classificazione, la nuova disciplina dei contratti a termine a seguito delle novità legislative intervenute, una risposta al lavoro disagiato con l’innalzamento dell’indennità per le clausole elastiche per il part time, il richiamo alla centralità della formazione per la competitività delle imprese e per l’occupabilità dei lavoratori, l’attenzione ai temi della parità di genere e del contrasto alla violenza sulle donne, l’investimento sulla sanità integrativa.
Foto. Philipp Moser