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“Heimat bist du”, importante iniziativa culturale di Reinhard Auer per ricordare la festa nazionale austriaca

27 Ottobre 2023

“Heimat bist du”, importante iniziativa culturale di Reinhard Auer per ricordare la festa nazionale austriaca

In Austria dopo la fine della Seconda guerra mondiale e fino al 1955 durante il periodo di occupazione delle truppe alleate, ovvero Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia non fu festeggiato alcun giorno di festa nazionale. Il 15 maggio di quell’anno fu presentato lo “Staatsvertrag” con il quale la Repubblica d’Austria otteneva nuovamente la sovranità nazionale. Il 27 giugno successivo fu approvato dagli Stati Alleati l’impegno di togliere tutte le truppe occupanti entro novanta giorni dalla firma dell’Accordo. L’ultimo soldato straniero lasciò il territorio austriaco il 25 ottobre dello stesso anno e il giorno seguente fu dichiarata la “neutralità” austriaca inserita poi nella Costituzione della Repubblica. L’anno dopo il cancelliere Heinrich Drimmel decise d’indire un giorno di festa per ricordare questo giorno, chiamandolo “Giorno della bandiera”.
Considerando i rapporti storico-sociali che legano il Sudtirolo alla madrepatria Austria, l’intellettuale, drammaturgo e fautore del Libero Teatro di Bolzano, di origini austriache Reinhard Auer e residente in provincia di Bolzano da decenni, in occasione della festa nazionale della sua Patria, ha voluto andare oltre le consuete parole retoriche con un’iniziativa culturale di grande spessore artistico.
“Heimat bist du” è il nome della mostra d’arte in onore della festa nazionale della Repubblica austriaca. La mostra allestita al primo piano della Casa della Cultura Walther von der Vogelweide a Bolzano in via Sciliar 1, inaugurata ieri sera con un folto pubblico di prestigio, propone opere di nove artisti che rappresentano le nove regioni federali austriache, vale a dire Alta Austria, il Burgenland, il Vorarlberg, Bassa Austria, Carinzia, Vienna, Stiria, Salisburgo e Tirolo. Gli artisti sono Gottfried Derndorfer, Silvia Hoanzl, Elke Hubmann-Kniely, Christine Naber, Isabella Paier, Rudolf Schar, Marlene Schaumberger, Jaqueline Seeber e Monika Toplev.
Sicuramente una mostra interessante in cui le tecniche e gli stili variano moltissimo. Saltano subito all’occhio le tele di Derndorfer con una nota quasi divisionista. La pittura di getto di Silvia Hoanzl colpisce per la sua immediatezza, mentre sorprendono le montagne di Hubmann-Kniely che sembrano nudi stilizzati. La viennese Naber colpisce con la sua elegante pittura naiv e Isabella Paier, invece, cattura lo sguardo con tre volti femminili. Un altro viennese, Rudolf Schar, propone nudi a tratto espressionista figurativo e la sua collega Schaumberger si lancia nel mondo degli animali con un forte senso cromatico. I dipinti di Seeber, gli unici ad olio, hanno una spiccata impronta simbolista. I quadri della salisburghese Toplev, invece, restano legati al suo mondo mozartiano.
La mostra, realizzata con il sostegno dell’Österreich-Südtirol-Forum, del Forum Austriaco di Cultura, del Südtiroler Kulturinstitut e della Fondazione Cassa di Risparmio e patrocinata dal presidente della Giunta provinciale di Bolzano Arno Kompatscher, rimarrà aperta fino al prossimo 5 novembre.

Foto, Reinhard Auer davanti a un dipinto di Gottfried Derndorfer


Giornalista pubblicista, scrittore.