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Centro Destra. Filippo Maturi, la voce che valorizza il territorio senza subire imposizioni dall’alto

18 Agosto 2023

Centro Destra. Filippo Maturi, la voce che valorizza il territorio senza subire imposizioni dall’alto

Filippo Maturi non è un volto nuovo sulla scena politica altoatesina. Il giurista bolzanino, classe 1984, fin da giovane aveva aderito alla Lega Nord per poi assumere la carica di Coordinatore regionale del Movimento Giovani Padani in Alto Adige. Nel marzo 2023, l’ex parlamentare, nonché già Presidente della Commissione dei Sei nel 2019, lascia il Carroccio per fondare quel Movimento civico attualmente attivo in Alto Adige con il nome Centro Destra.
Abbiamo incontrato il dott. Maturi nella redazione buongiornosuedtirol.it per conoscere le ragioni che lo hanno spinto a fondare questa nuova formazione politica e le sue intenzioni per l’immediato futuro in vista delle elezioni provinciali del 22 ottobre.
Maturi chiarisce che il Centro Destra intende presentarsi anche in Trentino, tenendo conto dell’indole federalista che contraddistingue i membri della sua formazione. «Crediamo fortemente nei valori dell’Autonomia», afferma con decisione Maturi, il quale precisa che il suo Movimento dà voce a coloro che non vogliono dipendere da logiche o imposizioni extraterritoriali, ovvero da Milano o Roma. Un modo di operare diverso da quei partiti che a prescindere dalle esigenze territoriali subiscono il diktat della sede centrale. «Non è serio – dice Filippo Maturi – che venga deciso al di fuori del luogo come comportarsi in loco».
Conoscendo la personalità del mio interlocutore penso bene di mettere subito il dito nella piaga e gli pongo la domanda circa lo stato di sicurezza in Alto Adige. «Bisogna scindere tra stranieri residenti e richiedenti asilo. Questi ultimi pesano maggiormente sulla città di Bolzano perché si ritiene che nel capoluogo altoatesino ci siano più servizi», afferma Maturi, il quale dichiara che lui insieme ai membri del Centro Destra hanno proposto di individuare una struttura in periferia per adibirla come luogo di accoglienza. «Contingentare le persone non significa rinchiuderle» – dice Maturi, secondo il quale andrebbe rivisto il welfare provinciale inteso troppo a concentrare l’immigrazione a Bolzano, Merano e Bressanone. Sempre in merito alla sicurezza Filippo Maturi osserva che a differenza del trend nazionale, a Bolzano la metà degli ospiti del carcere del capoluogo altoatesino sono stranieri.
Parlando con il leader del Centro Destra del caro casa che sta dilagando in modo preoccupante in provincia di Bolzano, lo stesso afferma che gli interventi e le prestazioni erogate dalle istituzioni pubbliche hanno pesantemente drogato il mercato. «L’Alto Adige è un territorio ad altissima vocazione turistica che oggi il cittadino medio non può più permettersi. Bisognerebbe distinguere tra turisti e cittadini residenti, calmierare i prezzi per i residenti in Alto Adige, considerando che molte strutture sono finanziate con denaro pubblico». Maturi è contrario alla Super Imi, mentre sarebbe a favore della premialità, ovvero sostegni per quei proprietari disposti ad affittare a prezzi calmierati.
Non ha dubbi, inoltre, sul fatto che distruggendo la classe media si andrà a sopprimere la forza lavoro locale. Pensando ad alta voce dice che l’Istituto per l’Edilizia Sociale, Ipes, è proprietaria di svariati edifici risalenti agli Anni cinquanta e sessanta, che potrebbero essere venduti a prezzo calmierato a quegli inquilini che ci vivono da almeno vent’anni.
Non nega il fatto che ci siano ancora troppi concittadini che non riescono ad apprezzare i vantaggi dell’Autonomia e che percepiscono l’Autonomia come un’imposizione da subire. «L’Autonomia è un eredità importantissima», spiega Maturi, ricordando l’importante lascito politico di Alcide De Gasperi.
In merito alla Sanità non usa mezze parole, giudicando che il settore è allo sfascio. «Bisogna finalmente premiare la meritocrazia e smetterla con le nomine ad personam. Vanno drasticamente ridotte le liste d’attesa per dare priorità ai residenti. Per l’assistenza ai lungodegenti servirebbero “strutture del sollievo” quale ausilio all’assistenza domiciliare», dice Maturi, il quale ricorda che in Alto Adige abbiamo 16.000 persone con assegno di cura e 1200 nuovi casi di demenza ogni anno.
Concludendo, il navigato politico auspica l’istituzione di un corso di laurea di giurisprudenza o lettere a Merano, città che con la sua importante storia meriterebbe di essere sede universitaria e che come tale potrebbe anche alleggerire l’eccessiva concentrazione di studenti nel capoluogo sudtirolese.

Foto, Filippo Maturi

Giornalista pubblicista, scrittore.