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Bolzano. Dormizil con cento candele accese partecipa al dramma dei senzatetto2 min read

27 Dicembre 2022 2 min read

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Bolzano. Dormizil con cento candele accese partecipa al dramma dei senzatetto2 min read

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Il 10 gennaio 2023 avrebbe compiuto 20 anni Mostafa Abdelaziz Aboulela, 19 anni, originario del nord dell’Egitto, che nella notte di 18 giorni fa è morto assiderato a Bolzano Sud. Aveva chiesto un alloggio ed era stato messo in lista d’attesa come altri 170 senzatetto di Bolzano. Undici anni fa – nella notte del 26 dicembre 2011 – il senzatetto Giovanni Johann Valentin, detto “Hansele”, moriva a Bolzano nel fuoco da cui cercava di scaldarsi.
Ieri sera, 26 dicembre, Dormizil, il dormitorio per persone senzatetto, ha commemorato con una campagna di candele non solo la morte crudele e solitaria di Mostafa Abdelaziz Aboulela e Giovanni Johann Valentin, ma anche quella di tutte le altre persone senza fissa dimora che soffrono in Alto Adige: Con oltre 100 candele poste alle finestre dell’edificio a tre piani in via Renon 25, l’obiettivo era quello di attirare l’attenzione sulla situazione esistenziale dei senzatetto e delle persone senza fissa dimora.
Essere senza casa è difficile da affrontare, spiegano i membri dell’associazione “housing first bozen ODV” Magdalena Amonn, Paul Tschigg, Christian Anderlan, Sigrid Bracchetti, Norbert Pescosta, Wolfgang Aumer, Martina Schullian, Verena von Aufschnaiter, Birgit Bragagna Spornberger e Erich Innerbichler. Dal 17 ottobre, per il secondo inverno, l’associazione offre a 25 persone senza fissa dimora (3 donne e 22 uomini) un letto caldo nel freddo inverno nel dormizil, grazie al sostegno di oltre 100 volontari e di un gran numero di donatori. La Fondazione Privata della famiglia Haselsteiner ha messo a disposizione l’edificio gratuitamente per 30 anni.
I senzatetto in inverno sono ancor più indifesi, a causa del freddo. Non hanno accesso ad acqua, non possono lavarsi o cambiarsi. Oltre a ragioni personali, ci sono anche ragioni sociali per cui le persone diventano dei senzatetto. Tra le ragioni sociali si possono annotare l’aumento dei costi degli alloggi, la precarietà della locazione e del lavoro, i frequenti cambiamenti di residenza, la ricerca infruttuosa di lavoro e la povertà materiale. Quelle personali includono crisi familiari e di relazione, malattie mentali ed emotive, violenza in casa da parte dei genitori, uso di alcol e droga.

Foto, da sinistra i membri dell’associazione Martina Schullian, Sigrid Bracchetti, Christian Anderlan e Norbert Pescosta