Bolzano. I ritratti di Markus Moling, una mostra contro pregiudizi e conformismo

Questa mattina prima di andare alla Praxis, la Casa Editrice in via Portici, ho voluto visitare la mostra di Markus Moling presso il Frei.Raum del Südtiroler Künstlerbund in Weggenstein 12 a Bolzano. Adiacente alla chiesa dedicata a San Giorgio, il santo cavaliere interprete dello spirito dell’Ordine teutonico si erge il maestoso palazzo dell’Ordine, nel cui atrio a destra si trova lo spazio che ospita la mostra denominata “Die Verschwiegenen” di questo artista ladino. Markus Moling che fino a poco tempo fa conoscevo come interprete di paesaggi particolari caratterizzati da una grafica sfumata, non immediatamente percepibile, ora ci sorprende per una serie di ritratti che raffigurano persone totalmente sconosciute e emarginate dalla società fino a quando egli ha inteso riconoscere a loro la giusta dignità. In particolare si tratta di venti ritratti, ma anche di venti storie di vita legate alle misure anti-Covid, all’obbligo vaccinale e alle sospensioni, nonché persino licenziamenti in seguito al rifiuto della stessa. Da artista, Moling fa quello che l’arte deve fare, rompere i tabu consolidati da una impostazione parziale. Non intende sostenere le ragioni dell’una o l’altra parte, ma rendere possibile un pensiero autonomo e quindi critico. In sostanza Markus con la sua bravura ha inteso riportare l’attenzione su una parte della società rimasta emarginata dalla maggioranza dominante che in nome di misure necessarie ha massificato in maniera quasi uniforme la collettività.
Tutti i quadri mostrano un’identità spenta e assente, quasi sospesa. Osservando le sue raffigurazioni si ha la sensazione che le persone ritratte siano in attesa di quel cambiamento che forse non avverrà mai. Un messaggio incisivo che ci invita a riflettere, a prescindere dalle proprie convinzioni.
La mostra resterà aperta fino al 12 novembre, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Una mostra da non perdere per intenditori e non.