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Il ruolo della contadina è cambiato nel tempo4 min read

16 Ottobre 2022 3 min read

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Il ruolo della contadina è cambiato nel tempo4 min read

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In occasione del 15° anniversario del premio „contadina dell’anno“ e della Giornata Internazionale delle Donne Rurali celebrata il 15 ottobre, l’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi (SBO) vuole rendere visibili le donne rurali presentando i risultati del sondaggio sulle contadine 2022. Al sondaggio hanno preso parte circa 700 contadine da tutte le parti dell’Alto Adige e di tutte le fasce d’età. I risultati sono stati presentati lo scorso 14 ottobre a Bolzano presso la tenuta Weingut Schmid Oberrautner.
A presentare i risultati del sondaggio è stata Petra Oberhollenzer, studentessa di laurea specialistica e contadina della Val Sarentino. I risultati mostrano che oltre il 97% delle contadine rimane entusiasta del proprio lavoro al maso. “Questo aspetto non è cambiato da anni e ciò conferma che la professione di contadina è ancora attraente”, dice la Oberhollenzer. Tra gli altri aspetti positivi emersi dal sondaggio sono stati la vicinanza alla natura, l’indipendenza, la gioia di lavorare nei campi, la libertà nella divisione dei compiti e l’autosufficienza.
Nonostante un approccio positivo e un chiaro impegno legato al loro mestiere, le contadine moderne affrontano grandi sfide. Sempre meno aziende agricole vengono gestite a tempo pieno. Nel 2002 questo numero raggiungeva ancora il 62%, mentre nel 2022 il 40%. Per quanto riguarda la praticoltura lo sviluppo è ancora più evidente. Mentre il 67% delle aziende con l’agricoltura intensiva lavora ancora a tempo pieno, le aziende che praticano la praticoltura raggiungono solo il 30%.
“Molte aziende agricole affrontano difficoltà economiche e, di conseguenza, sempre più contadine devono intraprendere altri lavori per garantire il mantenimento dei masi”, ha detto la presidente della SBO Antonia Egger. Infatti, il 70% delle gestrici della praticoltura è costretto a svolgere un secondo lavoro non legato alle attività agricole. Solo il 30% delle contadine lo fa per la realizzazione individuale. La situazione è leggermente diversa in caso delle aziende con l‘agricoltura intensiva, in cui ca 45% delle rispondenti svolge un lavoro secondario. “Questo ti fa capire quanto sia importante il ruolo delle donne per il mantenimento dei masi”, dice Antonia Egger.
I risultati dell’indagine sulle contadine vengono riflessi nelle esperienze di vita delle vincitrici del premio „contadina dell’anno” e confermano che essere una contadina è un vero mestiere, anche se più versatile e con le condizioni quadro diverse. Anna Maria Herbst Köhl del maso Lehrnerhof a Nova Levante, la vincitrice del primo premio “contadina dell’anno” nel 2008, conferma che il ruolo delle contadine ha cambiato in tempo: “Al giorno d’oggi le decisioni in azienda agricola vengono spesso prese insieme. Gli uomini sono più coinvolti nell’educazione dei figli e le donne che lavorano non fanno più eccezione”. Ciò nonostante, la maggior parte delle faccende domestiche rimanga ancora sulle spalle delle donne, anche se questo aspetto sta lentamente cambiando. Ciò è riflesso nel crescente numero delle donne che gestiscono i masi, con il 12% nel 2002 e il 20% nel 2022.
Due terzi delle contadine partecipanti al sondaggio vedono in modo ottimistico lo sviluppo delle loro aziende agricole in futuro, un altro terzo delle rispondenti è meno ottimista o addirittura pessimista. Tra i motivi più citati è “il rapporto incoerente tra l’impegno e il reddito”, seguito dalla bassa redditività dell’azienda agricola.
Per Margareth Hofer Vanzetta, la vincitrice del premio „contadina dell’anno 2022“, la decisione di diventare contadina è stata del tutto consapevole. Margareth ha acquistato il maso Gogerer Hof nella Valgiovo con una rendita vitalizia. Vivere al maso ed essere contadina significa alzarsi presto la mattina e andare a letto stanchi la sera, preoccuparsi ogni giorno di non poter pagare la prossima bolletta, sperare che ci sia bel tempo e che nella stalla e sul campo coltivato tutto vada bene. Nonostante tutto questo Margareth dice: “Noi siamo responsabili del nostro futuro!”
Tuttavia, alcune contadine guardano al futuro con ottimismo: quasi un terzo delle partecipanti al sondaggio progetta un cambiamento nel prossimo futuro. “Sono convinta che le contadine parteciperanno attivamente e avranno voce in capitolo e questa è una buona notizia”, aggiunge Antonia Egger. Un risultato sorprendente: le contadine che hanno intenzione di intraprendere un’occupazione secondaria nei prossimi cinque anni pensano soprattutto ai servizi sociali (scuola al maso, assistenza all’infanzia, assistenza agli anziani, offerente di servizi contadini), vacanze al maso o vendita diretta.
In generale però la redditività è intollerabile, soprattutto nel campo di praticoltura. “Le paure e le preoccupazioni esistenziali delle contadine devono essere prese sul serio. In particolare, l’agricoltura di montagna non deve essere trascurata e deve avere una priorità speciale”, dice Antonia Egger, aggiungendo che è importante sia la gente che i rappresentanti della politica notano la realtà delle aziende agricole. Nonostante tutte le preoccupazioni e le difficoltà, c’è un aspetto che la rende ottimista: “Il grande entusiasmo delle contadine per il loro lavoro.” 
La contadina di oggi è istruita, svolge un lavoro secondario fuori dal maso, dispone dei soldi, contribuisce in modo significativo al mantenimento del maso ed intraprende sempre più compiti manageriali. Anche se è ancora lei ad essere responsabile delle faccende domestiche, condivide sempre più compiti con il suo marito, come ad esempio, l’educazione dei figli, è interessata allo sport, ma meno al lavoro fisico, le piace stare vicino alla natura e ama l’indipendenza. Nonostante le grandi sfide e la stanchezza, sia fisica che mentale, vede il futuro in modo piuttosto positivo e rimane dedicata ed entusiasta del suo lavoro.

Foto, da sinistra Silke Mock, segretaria della SBO, Antonia Egger, presidente dell’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi (SBO) e Petra Oberhollenzer, studentessa di laurea specialistica e contadina/© SBO