Loacker nel segno della sostenibilità

Andreas Loacker
Alexandra Leitner

Loacker è sinonimo di Wafer, ovvero il biscotto formato da due o più cialde sovrapposte e inframezzate da uno strato di crema solida a base di cioccolato o altri ingredienti. Storicamente l’azienda nasce nel lontano 1925 per volontà di Alfons Loacker, il quale aveva aperto una piccola pasticceria a Bolzano. Oggi il marchio Loacker è conosciuto in tutto il mondo, tanto che nel 2021 ha venduto quasi un miliardo di wafer incrementando le vendite del 9%. L’azienda di Auna di Sotto sul Renon, che è presente in un centinaio di Paesi in tutto il mondo, occupa complessivamente 1.021 persone, di cui circa 600 in Alto Adige.
Oggi in occasione dell’incontro con la stampa tenutosi presso il Loacker Cafè di Bolzano il presidente del CDA della Loacker Ulrich Zuenelli ha fatto presente che nel corso dello scorso anno si sono sviluppati in modo particolarmente dinamico i mercati in Cina con una crescita del 47% e in Australia con un aumento del 32%. Per la vendita dei wafer restano in pole position l’Italia, seguita dall’Arabia Saudita, Israele e, infine, Stati Uniti.
È interessante che Loacker punti senza problemi alcuni sulla produzione di prodotti secondo le regole halal e kosher, vale a dire secondo le norme alimentari della religione musulmana e ebraica. Inoltre, Loacker, come sottolineato da Zuenelli, insiste su una produzione sostenibile e in linea con il cambiamento climatico.
Andreas Loacker, vicepresidente del CDA e direttore generale dell’innovazione, chiarisce che oggi i consumatori sono sempre più interessati agli ingredienti e ai processi di produzione rispetto al passato, motivo per cui l’Azienda cerca sempre più di ottimizzare i suoi prodotti in linea con le tendenze senza compromettere il gusto.
Nella Loacker è molto importante anche il personale, come ha ricordato Alexandra Leitner, la corporate manager per cultura, organizzazione e dipendenti, che menziona alcuni benefit previsti per i dipendenti. In particolare i club dedicati alla corsa o al tennis, piuttosto che i corsi di formazione per la salute mentale e l’equilibrio tra lavoro e vita privata e mirati percorsi di sviluppo professionale. Non mancano le feste per i lavoratori e pasti di alta qualità a prezzi modici o simbolici presso la mensa aziendale.
Insomma, ad Auna di Sotto ha sede una tradizionale azienda aperta al mondo e alla sostenibilità.

Foto, Ulrich Zuenelli

 

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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