Oggi più che mai i caseifici dell’Alto Adige si trovano ad affrontare sfide nuove. Sempre più aziende agricole di montagna chiudono la loro produzione e di conseguenza anche i loro masi. La mancanza di un successore spesso aggrava la situazione, con le famiglie che non hanno figli oppure figli che non sono interessati a gestire il maso. Per questi motivi l’Associazione delle contadine altoatesine sta cercando di attirare l’attenzione sui modi alternativi di trasferimento dei masi, informa la presidente della SBO Antonia Egger, riferendosi, ad esempio, alla possibilità di rendita vitalizia oppure ad altra forma di trasferimento aziendale intra o extrafamiliare e con soddisfazione annuncia che sempre più donne sono interessate a prendere in gestione il maso di famiglia.
Un buon esempio di questo trend positivo è il numero delle donne che hanno partecipato al corso “Scuola per contadine”, offerto ormai per la terza volta dalla Scuola Professionale per l’Agricoltura a Teodone, vicino a Brunico, in collaborazione con l’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi. Nel quadro del corso di formazione di un totale di 300 ore, che unisce teoria e pratica, le partecipanti acquistano le competenze necessarie, come la lavorazione dei prodotti, la produzione e la commercializzazione di alimenti, l’economia aziendale. lo svolgimento dei compiti domestici, la gestione dei conflitti
Quattordici donne hanno completato con successo il corso di formazione di quest‘anno. Molte tra le partecipanti molte sono le donne che sono cresciute in un maso e quindi sono coinvolte nella gestione, oppure che vorrebbero gestire un maso in futuro.
Una di queste è Franziska Huber di Campo Tures. Quando Franziska si iscrisse alla scuola per contadine, non sapeva dei vantaggi che avrebbe avuto quando ha preso in gestione il maso di suo zio, compreso l’allevamento del bestiame e le vacanze al maso. Questo non può essere dato per scontato”, dice Huber con gioia.
Anche Sophia Unterkircher prenderà in gestione il maso di suo zio ad Acereto in Valle Aurina: “Mio zio non ha figli e vorrebbe sistemare le questioni legate all’eredità. Per lui è importante che il maso resti in vita ed è felice che qualcuno voglia sistemarlo”.
Il desiderio di trasferire un’azienda agricola a qualcuno all’interno della propria famiglia è grande, ma non è sempre possibile. In questo caso il modo di trasferimento alternativo costituisce un’opzione ideale. Le condizioni per la convivenza al maso possono essere concordate per iscritto. “Alla fine, quando si vive insieme, contano la fiducia e la parola. Devi solo crederci”, dice Franziska Huber.
Per quanto riguarda la scuola delle contadine, le partecipanti al corso apprezzano l’accesso alle vaste conoscenze di base e il networking tra i partecipanti. “Posso mettere in pratica quasi tutto quello che ho imparato. Non è solo il contenuto didattico, ma anche l’esperienza che arricchisce”, dice Sophia Unterkircher.
Foto ©Franziska Huber di Campo Tures durante la cerimonia di consegna dei diplomi presso la Scuola Professionale per l’Agricoltura a Teodone