L’alcol influisce sul nostro comportamento più di quanto immaginiamo. Molti si meraviglieranno del fatto che anche quantità modeste di alcol possano influire sul nostro comportamento e giureranno di essere personalmente molto più insensibili. A seconda della concentrazione dell’alcol nel sangue possiamo avere effetti più o meno gravi, che vanno dall’euforia al coma etilico. Per questo motivo si presta particolare attenzione all’alcolemia del soggetto quando egli deve mettersi alla guida di un veicolo, in modo da evitare conseguenze gravi derivanti da alte concentrazioni di alcol nel sangue. Lo stato di ebbrezza, infatti, determina la sensazione illusoria di sicurezza, sobrietà e perfetto controllo del veicolo, oltre che l’errata convinzione di avere il pieno controllo delle proprie facoltà fisiche e psichiche. Inoltre, in caso di alti livello di alcol nel sangue, i tempi di reazioni si allungano e si ha un’alterata percezione della realtà.
L’alcool viene assorbito dal corpo umano per circa il 20% attraverso la parete dello stomaco, il resto, molto rapidamente, dai tessuti intestinali. A stomaco vuoto si raggiunge la concentrazione massima di alcol nel sangue, bevuto in una sola dose, entro 35 minuti per i superalcolici ed entro 50 minuti per birra o spumante. Quando lo stomaco non è vuoto, il cibo ritarda il passaggio di parte dell’alcol all’intestino e il picco massimo del tasso viene raggiunto, molto indicativamente, dopo un’ora, se si era fatta una piccola colazione, dopo 90 minuti se si era fatto un pasto normale, dopo due ore se si era fatto un pasto molto abbondante. Un calcolo esatto è ovviamente impossibile, specialmente se si beve durante il pasto: l’aperitivo viene assunto a stomaco vuoto e passa direttamente nel sangue; i vini ed i digestivi vengono assunti mentre si mangia e mentre la digestione è in corso; parte dell’alcol assunto comincia ad essere elaborato dal fegato e ciò contiene leggermente l’aumento del tasso alcolico. L’alcol assorbito dai tessuti entra nel sangue, e da questo viene trasportato direttamente al cervello in quantitativi e tempi che sono influenzati dalla costituzione fisica, correlata all’età ed alla struttura corporea. Esso infatti si distribuisce nei tessuti liquidi e perciò ai fini del tasso alcolico è essenziale il quantitativo totale di acqua contenuto nel corpo: a parità di peso una persona con molto grasso ha meno acqua di una persona muscolosa e quindi con la stessa dose di alcol raggiungerà un tasso alcolico superiore. È per questo motivo (oltre ad una probabile diversa metabolizzazione da parte del fegato) che le donne sono ritenute più sensibili all’alcol degli uomini avendo, normalmente, un maggior quantitativo di tessuti adiposi. Alcune persone, specialmente di popoli asiatici, sono geneticamente incapaci di metabolizzare l’alcol e quindi presentano reazioni ben più gravi. Non è chiaro quanto influisca sul tasso alcolico l’abitudine al bere; secondo certi studi le persone alcolizzate riuscirebbero a smaltire più rapidamente l’alcool e riuscirebbero a controllare meglio le manifestazioni esteriori dell’ebbrezza. Persone astemie sono indubbiamente sensibili a dosi minori di alcol, ma è probabile che si tratti di un effetto principalmente psicologico poiché esse percepiscono come anomale sensazioni che per il bevitore sono normali e gradite. Non esistono metodi o sostanze che consentano di eliminare o mascherare gli effetti dell’alcol o di alterare il risultato delle analisi.
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