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Carnevale, perché mascherarci? Semel in anno licet insanire, ieri come oggi

28 Febbraio 2022

Carnevale, perché mascherarci? Semel in anno licet insanire, ieri come oggi

In Alto Adige le lezioni scolastiche si fermano da oggi, lunedì 28 febbraio fino a venerdì 4 marzo, per una settimana durante la quale bambini e ragazzi fino a domani si divertiranno a travestirsi e mascherarsi e a mostrarsi così trasformati con il piacere recondito di non essere riconosciuti.
Ma il Carnevale affascina non solo i giovani, come è noto anche gli adulti. In Italia i Carnevali più celebri sono il Carnevale di Venezia e quello di Viareggio. In Trentino Alto Adige il Carnevale di Laives è considerato uno dei più affascinanti della regione. Però quest’anno la rituale sfilata dei carri non ci sarà a causa delle limitazioni imposte dal Covid.
La tradizione del Carnevale è antichissima in Europa e risale alla antica Grecia e ai Romani. Si chiamava Saturnali quello della Grecia e Baccanali quello dei Romani. La costante caratteristica dei Baccanali era il rovesciamento dei ruoli e delle condizioni sociali. Tant’è che gli schiavi diventavano padroni e i signori diventavano e si comportavano da schiavi.
Perché a distanza di secoli ci affascina tanto questa tradizione? Mascherarci, travestirci, a ben pensarci ci fa sentire più forti, esorcizza le nostre timidezze e ci consente di esprimere al mondo le nostre passioni, i nostri desideri e ambizioni, un qualcuno che vorremmo essere e qualcuno che vorremmo punire. Semel in anno licet insanire, una volta all’anno è lecito impazzire, ieri come oggi!

Giornalista, scrittrice, editore.