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Sistema sanitario altoatesino sotto pressione, Cgil/Agb preoccupata

12 Gennaio 2022

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Sistema sanitario altoatesino sotto pressione, Cgil/Agb preoccupata

Il sindacato dei pensionati della Cgil/Agb è fortemente preoccupato per la tenuta del sistema sanitario in Alto Adige.

“Siamo di fronte ad un’ondata di infezioni da Covid19 preoccupante, accelerata da Omicron, e con il logoramento del personale sanitario, dovuto al notevole carico di lavoro, la salute delle persone anziane è ancora più a rischio”. Lo afferma in una nota il segretario Spi/Lgr, Alfred Ebner.
Con i posti letto occupati dai pazienti Covid e il personale impegnato nelle sezioni attrezzate ad hoc, il rischio è soprattutto lo svolgimento delle attività ordinarie. “Ne sono penalizzate le persone che hanno bisogno di visite specialistiche e quelle colpite da patologie croniche, a volte anche con gravi implicazioni sulla salute del singolo”, commenta il segretario.
In riferimento alla carenza di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, la politica dovrebbe riflettere, come intervento strutturale, sull’opportunità del numero chiuso per l’accesso alle facoltà universitarie. A breve termine Ebner ritiene invece necessarie misure straordinarie, simili a quelle già adottate in passato in fase di emergenza, per favorire l’ingresso dei medici specializzandi nelle strutture.
Tra i rischi indicati dal sindacato dei pensionati anche un coinvolgimento sempre maggiore della sanità privata per sopperire al problema delle prestazioni specialistiche e per smaltire le liste d’attesa. “Senza mettere in discussione il ruolo della sanità privata – continua Ebner – non siamo concordi a una progressiva cessione di quote rilevanti di gestione del servizio sanitario pubblico al sistema privato. Le convenzioni devono essere motivate e avere anche una data entro la quale si esauriscono”.
Per la categoria, in previsione della traduzione operativa dei progetti del Pnrr, serve un confronto con le parti sociali. “La salute pubblica dei cittadini non può essere soggetta a logiche di maggior profitto”, conclude il segretario Spi/Lgr.

Foto. Alfred Ebner/C Spi/Lgr