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Teatro. Don Juan, l’eterno seduttore, torna in scena a Bolzano

17 Novembre 2021

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Teatro. Don Juan, l’eterno seduttore, torna in scena a Bolzano

Va in scena al Teatro Comunale di Bolzano, nell’ambito di InDanza.21 (rassegna del Centro Servizi Culturali S. Chiara curata dal direttore artistico Renato Zanella), sabato 20 novembre l’imponente Don Juan di Johan Inger, spettacolo creato dal noto coreografo svedese per la compagnia ‘ammiraglia’ Aterballetto, premiato dalla critica come ‘miglior produzione italiana 2020’. Mito letterario mai tramontato, Don Giovanni rivive ora in danza grazie all’estro del coreografo, alla ‘moderna’ drammaturgia del suo fedele collaboratore Gregor Acuña-Pohl che interpreta la pulsione a sedurre del serial lover più famoso della storia in chiave psicanalitica su una partitura musicale originale firmata da Marc Álvarez.
Don Juan è un’imponente produzione di danza contemporanea di quasi due ore in un unico atto nella quale si ritrovano tutti i personaggi della tradizione letteraria, che dalla commedia di Tirso de Molina porta a Molière e ad infinite, successive, rivisitazioni. Da Donna Elvira e Donna Anna, da Zerlina a Masetto, a Ottavio e Tisbea, le vicissitudini di Don Juan – e del suo servitore Leporello qui alter ego del protagonista – vengono raccontate con chiarezza da una composizione coreografica d’impatto e limpidamente narrativa.
Johan Inger scava con il movimento nei sentimenti umani più reconditi delineando un racconto danzato avvincente di quadro in quadro. La trama è leggibilissima: Don Juan abbandonato da piccolo dalla madre (figura che in questa versione sostituisce il Commendatore) cerca, come un ‘drogato’, quell’emozione dell’abbraccio materno in tutte le donne che insegue, o lo inseguono. Fugge dal primo amore Elvira che ha progetti di coppia e pargoli seducendo Zerlina alla festa del suo matrimonio con Masetto. E così via, in una sequenza senza fine di incontri e conquiste messe in atto in situazioni sempre differenti, tra balli in maschera e labirinti del cuore. Accompagnato da Leporello, qui ribattezzato Leo, non più servitore bensì coscienza, morale, ‘voce’ interiore dello stesso protagonista.
La partitura originale di Marc Alvarez, liberata da riferimenti mozartiani e di Gluck (fatta eccezione per il finale in cui lacerti del Don Giovanni di quest’ultimo sommessamente si odono), incornicia con pregnanti atmosfere i diversi quadri coreografici, così come la bella scenografia minimalista di Curt Allen Wilmer, priva di connotazioni geografiche e temporali, una sorta di un oscuro labirinto dell’inconscio. Coloratissimi e fantasiosi, invece, i costumi creati da Bregje van Balen.

ATERBALLETTO Storica compagnia del nostro panorama, fondata a Reggio Emilia nel 1977, è stata diretta negli anni da coreografi e danzatori di fama fino al 2017: Vittorio Biagi, Amedeo Amodio, Mauro Bigonzetti, Cristina Bozzolini. Da un lustro affidata al manager Gigi Cristoforetti affiancato dall’ex danzatrice della compagnia Sveva Berti, Aterballetto vanta oggi un organico di 16 danzatori di altissimo livello tecnico e un repertorio a firma dei maggiori creatori del nostro tempo, tra cui Andonis Foniadakis, Jiri Kylian, William Forsythe, Johan Inger, Ohad Naharin, Cristiana Morganti, Hofesh Shechter, Jiri Pokorny, Michele Di Stefano.

Foto. Don Juan, il travolgente seduttore /C Viola Berlanda