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L’omaggio a Stravinsky e la Nuova Musica per quartetto d’archi

2 Novembre 2021

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L’omaggio a Stravinsky e la Nuova Musica per quartetto d’archi

A cinquant’anni dalla sua morte, il Festival di Musica Contemporanea di Bolzano dedica un appuntamento speciale al genio di Igor Stravinsky, compositore di origine russa che con la sua produzione ha coperto quasi un secolo di storia, dalle eleganti stravaganze della Belle Époque ai fasti di Hollywood durante il boom economico nel secondo dopoguerra. I balletti con cui raggiunse la fama nel secondo decennio del Novecento sono tra le opere più note di tutti i tempi – “L’uccello di fuoco”, “The Rite of Spring” e “Petruška” – ma a questi sono seguiti più di cinquant’anni di carriera in cui il compositore russo ha attraversato diversi linguaggi spostandosi dalla Francia all’America, scrivendo per le sale da concerto così come per il cinema, fino a diventare una delle più monumentali figure del Novecento.

Questo concerto “in memoriam” si terrà in collaborazione con il Conservatorio C. Monteverdi al Centro Trevi di Bolzano, il giorno 6 novembre alle ore 18.00. Protagonisti del concerto sono gli allievi delle classi dei professori Manuela Matis (Musica da camera), Andrea Repetto (Musica d’insieme per strumenti ad arco) e Maurizio Colasanti (musica d’insieme per strumenti a fiato).

Il concerto comincia con l’Elegia per viola sola nell’esecuzione di Lorenzo Bertero. Il brano fu scritto dal compositore negli States per il violista Germain Prevost, membro del quartetto ProArte in memoria del primo violino di tale quartetto morto alcuni anni prima. Si tratta dell’unica partitura per viola di Stravinsky.

Seguono i Trois pièces pour quatuor à cordes, tra le opere giovanili del compositore, derivanti da pezzi per pianoforte a quattro mani trascritti e rielaborati per quartetto, interpretati qui dal Quartetto Man costituito da Maddalena Bortot e Francesca Zanghellini al violino, Alessia Astretto alla viola e Florin Burlaco al violoncello.

I due pezzi successivi segnano due momenti fondamentali nella produzione di Stravinsky: le Four Russian Songs per voce, flauto, arpa e chitarra scritte tra il 1914 e il 1917 segnano il passaggio dal linguaggio del periodo russo a quello neoclassico, e le Three Songs from William Shakespeare per mezzosoprano, flauto clarinetto e viola scritte nel 1953 il passaggio dallo stile neoclassico a quello seriale. Ad eseguire questi brani saranno il soprano Greta Brenner, la flautista Margherita Mernardi, Sabrina Berardo alla chitarra, Rossana Caria alla viola, Franziska Amort al clarinetto e Stefano Boccia all’arpa.

Il concerto si conclude con il celebre Ottetto per fiati di Stravinsky, composto nel 1922 e considerato una delle sue prime opere neoclassiche. La sua esecuzione sarà affidata alla flautista Lisa Lang, il clarinettista Martin Wieser, i fagottisti Hanna Pezzei e Julia Frenademetz, Gerardo Gianolio e Carlotta Fontanesi alla tromba ed infine Jonas Holzknecht e Ulrich Schoenwegger ai tromboni.

Il secondo appuntamento del weekend con la musica contemporanea si terrà il 7 novembre alle 11.00 al Conservatorio Monteverdi con un programma monografico dedicato all’avanguardia nella figura del compositore sudtirolese Hannes Kerschbaumer a confronto con due grandi maestri del contemporaneo: Giacinto Scelsi ed Helmut Lachenmann. Di tutti e tre questi compositori saranno eseguite opere per quartetto d’archi a partire da quest’ultimo con Quartetto per archi n. 3 “Grido”. Lachenmann fu discepolo di Luigi Nono e in quest’opera si avverte chiaramente il suo interesse per i colori e i timbri sonori e lo strumento come produttore di suoni.

Grande indagatore della natura del suono era anche Giacinto Scelsi, di cui viene eseguito il Quartetto per archi n. 4. Scelsi studiò la struttura del suono servendosi abbondantemente nella sua scrittura di microintervalli.

Simbolicamente erede di questa linea di ricerca Hannes Kerschbaumer è rappresentato in questo programma dal suo Quartetto per archi Abbozzo IV , in cui il compositore porta gli strumenti al limite della distorsione e della pressione dell’arco sulla corda, un buco nero in cui convogliano le linee melodiche per poi ricomparire altrove. Kerschbaumer è tra i più promettenti compositori altoatesini della sua generazione e le sue opere sono state eseguite in diversi festival e istituzioni internazionali.

L’accesso ai concerti è consentito solo tramite Green pass. 

Foto, Igor Stravinsky