La legge Gadda, il perfetto circolo contro lo spreco

Il bilancio della Legge Gadda a cinque anni dalla sua entrata in vigore e l’esempio virtuoso nel campo della lotta allo spreco a livello provinciale rappresentato dai Cacciatori di briciole sono stati al centro della conferenza stampa odierna (5 novembre) tenutasi nell’ambito della “Biolife” alla Fiera di Bolzano. Presenti all’incontro con la stampa oltre all’onorevole Maria Chiara Gadda, proponente della legge 166/2016 cosiddetta “antispreco” e componente della Commissione Agricoltura, Claude Rotelli, presidente del Gruppo Volontarius ODV, Christian Bacci, coordinatore del progetto “Aiuti senza spreco” di Volontarius ODV, Mirco Benetello, direttore Confesercenti, Luca Merlino, vicepresidente Banco alimentare Trentino Alto Adige.

Nel suo intervento introduttivo il presidente dell’Associazione Volontarius, Claude Rotelli, ha sottolineato che da anni l’associazione è attiva anche nel campo della lotta allo spreco all’insegna dei tre principi “ridurre, riusare e riciclare” nella convinzione dell’importanza di sostenere un’economia circolare. Molteplici gli esempi della presenza di Volontarius in questo ambito, dai Cacciatori di Briciole alla partecipazione ad Agenda 2030 attiva nel campo dello sviluppo sostenibile. Fondamentale in questo ambito, secondo Rotelli, la promozione di alleanze e sinergie con le altre realtà presenti sul territorio.

Grazie alla cosiddetta “Legga Gadda” è stato realizzato un radicale cambiamento in merito alla lotta allo spreco che rappresenta un problema etico, economico, sociale e ambientale.

Il 19 agosto 2016 il nostro Paese ha approvato la legge sullo spreco alimentare, conosciuta anche come Legge Gadda – dal nome della deputata Maria Chiara Gadda, prima firmataria e promotrice di questa nuova e importante normativa – che è diventata presto un modello di riferimento nell’Unione europea. A cinque anni dall’entrata in vigore della legge, in Italia non stanno cambiando solo le cifre dello spreco, sta cambiando anche la cultura consumistica dello scarto e sta aumentando la consapevolezza e la solidarietà.

La legge 166/2016 ruota, infatti, attorno a un concetto molto semplice: sprecare non conviene a nessuno, recuperare è un bene per tutti.

L’accesso a beni e servizi è spesso motivo di conflitto ed esclusione sociale in una società complessa come quella in cui viviamo. Per questo motivo la legge considera e finalizza alla solidarietà sociale il recupero delle eccedenze alimentari, farmaceutiche e di numerosi altri beni importanti per le famiglie in condizioni di bisogno, quali ad esempio prodotti destinati all’igiene e alla cura della persona e della casa, gli integratori alimentari, i presidi medico chirurgici e i prodotti farmaceutici, i prodotti di cartoleria e di cancelleria.

L’Italia è il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge che presenta un approccio strategico a questo tema. La normativa italiana non agisce tramite sanzione, bensì punta a favorire comportamenti virtuosi attraverso incentivi, sgravi fiscali e campagne di sensibilizzazione. Punto fondamentale è sicuramente la semplificazione burocratica soprattutto nella filiera del recupero, sia per chi dona sia per chi redistribuisce, nonché l’ampliamento dei possibili donatori e del ventaglio di alimenti donabili.

Obiettivo della Legge Gadda non è altro che questo: ridurre gli sprechi trasformandoli in opportunità per aiutare le persone in stato di bisogno, limitare l’impatto ambientale dovuto a procedure di smaltimento rifiuti, agire sulla filiera agro-alimentare del Paese per impedire di gettare prodotti ancora buoni, favorire la ricerca di nuove soluzioni in merito a questi temi. Un vero e proprio esempio di economia circolare in cui, non c’è nessun dubbio, vincono tutti. Aziende, individui, ambiente.

Una legge dunque semplice ma complessa al tempo stesso, con un solo e chiaro obiettivo: la riduzione degli sprechi di ogni tipo, incentivando e promuovendo il più possibile il dono e la redistribuzione delle eccedenze non solo alimentari.

I “Cacciatori di briciole” – Una realtà importante nella lotta allo spreco

Il progetto Cacciatori di briciole di Volontarius nasce nell’anno 2013 con il proposito di combattere lo spreco alimentare a favore delle persone che da quello spreco possono trarre beneficio. I volontari, con delle specifiche “brici cargo” e un’auto, raccolgono quotidianamente il cibo a Bolzano, Merano e Brunico che non è stato venduto e verrebbe altrimenti buttato da bar, pasticcerie, panifici, fruttivendoli e supermercati. I Cacciatori di briciole operano a Bolzano, Merano e Brunico e possono contare complessivamente su 167 volontari. Dal 2013 ad oggi il gruppo ha raccolto complessivamente oltre 4 milioni di “briciole” con una media mensile di 10.000 unità che nel 2020 a causa del lockdown sono quadruplicate sino ad una media mensile di 40.000 unità. I Cacciatori di briciole sono inseriti in un progetto complessivo denominato “Aiuti senza spreco” del quale fanno parte anche il “Briciole market” e la “Farmacia solidale”. Il Briciole market fornisce sostegno nel capoluogo complessivamente a 226 famiglie per un totale di circa 600 persone. I volontari che prendono parte alle tre iniziative che compongono il progetto “Aiuti senza spreco” sono complessivamente 188. La sede del progetto “Aiuti senza spreco” è in Piazza Mazzini 18 a Bolzano.

Durante la conferenza stampa si è svolto uno showcooking organizzato dalla Scuola Professionale Provinciale Alberghiera “Cesare Ritz”. Lo chef Luigi Ottaiano con l’aiuto di due studenti ha realizzato una ricetta con ingredienti di recupero.

Intervento dell’onorevole Maria Chiara Gadda
proponente della legge 166/2016 cosiddetta “antispreco” e componente della Commissione Agricoltura

La legge antispreco funziona perché definisce un quadro chiaro, estremamente semplificato e agevolato fiscalmente, all’interno del quale operare. Abbiamo fatto notevoli passi in avanti soprattutto sul fronte del recupero dei prodotti a maggiore rischio di spreco, come il pane, gli alimenti cotti, i freschi e i freschissimi. Ma serve un ulteriore impegno nella diffusione delle potenzialità che la legge 166 porta con sé, per arrivare maggiormente a tutti gli attori della filiera a partire dalla ristorazione o dal commercio di prossimità. Ci sono poi importanti novità, perché le disposizioni di questa legge sono state estese a un paniere molto più ampio di beni, includendo abbigliamento, mobili, apparecchiature elettroniche, libri, giocattoli, farmaci, solo per citare alcuni esempi. La legge antispreco si alimenta insomma nella quotidianità attraverso l’impegno di imprese, terzo settore, istituzioni e cittadini. Dobbiamo sentirci tutti ambasciatori di una vera cultura della sostenibilità in grado di unire prevenzione nella filiera produttiva e nel consumo domestico, e valorizzazione delle eccedenze attraverso la trasformazione dei prodotti e la donazione per solidarietà sociale. La legge 166 dimostra ogni giorno quanto sia fondamentale attivare reti di collaborazione efficienti tra profit e non profit a partire dalle comunità locali, rimuovendo colli di bottiglia organizzativi e barriere culturali. Bisogna dare spazio a progetti innovativi in grado di durare nel tempo con costanza e competenza. Iniziative come quella di oggi sono importantissime perché aiutano a promuovere un sistema di economia circolare e a far conoscere ancora di più realtà come Volontarius, impegnate da anni con successo a promuovere e mettere in campo buone pratiche antispreco come, ad esempio, il progetto “Cacciatori di briciole”.

Breve biografia dell’On. Maria Chiara Gadda,
promotrice Legge 166/16 c.d. “Antispreco”

Parlamentare varesina, si laurea in Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano. Prima della elezione in Parlamento lavora presso aziende italiane e multinazionali.
Nel 2013 diviene deputata della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione IV (Lombardia 2) e viene confermata alla Camera nell’attuale legislatura.
Coordinatrice regionale lombarda di Italia Viva, è capogruppo nella XIII Commissione Agricoltura, e segue in commissione XII Affari Sociali i provvedimenti legati al Terzo Settore e politiche per la famiglia.
È stata promotrice e relatrice della legge 166/2016 e delle sue successive integrazioni, meglio nota come “legge antispreco”, volta a favorire il recupero e la donazione di alimenti, farmaci e numerosi altri beni per solidarietà sociale. Tale norma è considerata modello virtuoso in Europa, e la prima legge organica di economia circolare nel nostro Paese.

Intervento di Christian Bacci,
coordinatore del progetto “Aiuti senza spreco” di Volontarius ODV

Il progetto Cacciatori di briciole di Volontarius nasce nell’anno 2013 con il proposito di combattere lo spreco alimentare a favore delle persone che da quello spreco possono trarre beneficio. I volontari, con delle specifiche “brici cargo” e un’auto, raccolgono quotidianamente il cibo a Bolzano, Merano e Brunico che non è stato venduto e verrebbe altrimenti buttato da bar, pasticcerie, panifici, fruttivendoli e supermercati.

All’epoca la legge che permetteva il recupero degli alimenti era la 155/2003 chiamata legge del Buon Samaritano. Il 19 agosto 2016 il nostro Paese ha approvato la legge sullo spreco alimentare, conosciuta anche come Legge Gadda – dal nome della deputata Maria Chiara Gadda, prima firmataria e promotrice di questa nuova e importante normativa. La legge ruota attorno a un concetto molto semplice: sprecare non conviene a nessuno, recuperare è un bene per tutti.

Punto fondamentale è sicuramente la semplificazione burocratica soprattutto nella filiera del recupero, sia per chi che dona sia per chi redistribuisce; e l’ampliamento dei possibili donatori e il ventaglio di alimenti donabili. Grande impulso è stato dato dalla possibilità di recuperare alimenti ancora buoni con un TMC scaduto grazie a una deroga sulla data di consegna all’utente finale. Questo ha permesso alle associazioni di ritirare non solo maggiori quantitativi di alimenti (anche dalla grande distribuzione), ma anche farmaci e di conseguenza di poter sostenere il sempre maggiore aumento di famiglie in difficoltà.

L’emergenza sanitaria e sociale legata al Coronavirus ha avuto un impatto fortissimo e inatteso su tutte le fasce della cittadinanza. Il primo lockdown ci ha colti di sorpresa. Quando abbiamo dovuto sospendere la raccolta, ci siamo resi conto che nulla entrava più in sede per chi ne aveva bisogno. Niente fresco, niente pane, niente verdura, niente dolci. Niente. Ci siamo attivati per recuperare dove possibile. E proprio nel periodo peggiore, grazie alle agevolazioni burocratiche e agli incentivi alla donazione della legge Gadda, abbiamo potuto recuperare ingenti quantitativi di alimenti e farmaci che sarebbero diversamente finiti nel bidone. La raccolta dei Cacciatori di briciole è quadruplicata – proprio quando di pari passo salivano sempre di più le richieste di sostegno alimentare.

Grazie alla legge Gadda inoltre sono nate campagne di sensibilizzazione rivolte alle famiglie con consigli sulla corretta conservazione del cibo e sul suo buon utilizzo per evitare di sprecarlo. La provincia di Bolzano ha istituito un tavolo di coordinamento delle politiche di riduzione degli sprechi per favorire l’incontro tra domanda e offerta e creare opportunità per le associazioni di recupero e di riduzione dello spreco nelle aziende.

Foto, Onorevole Gadda

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