Una risposta all’isolamento della pandemia, al senso di fragilità che la malattia ha instillato in tutti noi e insieme un invito ad abbracciare la mutabilità della vita. Si presenta così Blasphemy Rhapsody, l’ultimo straordinario lavoro creato in tandem dal coreografo italiano Emio Greco e dal regista olandese Pieter C. Sholten per il loro ICK-Ensemble, ospite al Teatro Sociale di Trento per InDanza.21 (rassegna curata dal direttore artistico Renato Zanella) il 9 novembre alle ore 20.30.
Già direttori del Ballet National de Marseille, neo vincitori del Golden Swan 2021, l’Oscar della danza olandese assegnato a Maastricht l’1 ottobre, Emio Greco e Pieter C. Scholten lavorano insieme da oltre 25 anni ricercando, indefessamente, un nuovo linguaggio di movimento. Nel 2009 fondano ICK-Dans Amsterdam (International Choreographic Arts Centre) da cui scaturisce ICK-Ensemble, la compagnia che incarna i loro lavori. Promotori di un singolare approccio al corpo, mai subordinato alla mente e alle certezze, bensì saldamente ancorato allo spazio teatrale tra significato e forma, di progetto in progetto esplorano la contemporaneità. “La nostra poetica – dichiarano – si basa sullo scontro, cerchiamo un attrito costruttivo. Quando due mondi si scontrano, c’è fuoco, energia. Cervello e movimento, sacro e profano, massa e individuo, opposti come questi sono i motori della nostra ricerca”.
Non si allontana da questo credo la loro ultima fatica Blasphemy Rhapsody nella quale portano in scena un rito danzato dove le certezze vengono sacrificate al ritmo ossessivo della canzone dei Daft Punk Around the World, celebre hit degli anni Novanta.
Partiti dal presupposto che il modo in cui balliamo non sia separato dal modo in cui viviamo nella collettività, Greco e Scholten si sono fatti ispirare da due danze ‘popolari’: la Pizzica e il Charleston accumunate dal concetto di perseveranza, di sottomissione al ritmo, tra gioia e tragedia. La Pizzica salentina, è una danza selvaggia per espellere dal corpo il veleno del ragno mortale, già rimedio alla depressione in tempi di povertà; il Charleston, un ballo di sala di liberazione ai rigori delle etichette sociali, nata post prima guerra mondiale. Da danze ‘di riscatto’ da cui nasce una coreografia originale e imprevedibile nella quale la ripetizione e l’ossessività non trasmettono stasi perché, affermano con convinzione gli autori, “non c’è niente di più mobile di ciò che vediamo come fisso”.
Info biglietti
Biglietti disponili ad un costo tra i 9 e i 25 euro, acquistabili presso la biglietteria del Teatro Auditorium (lun-sab, 10-13, 15-19), presso le Casse Rurali e online su www.primiallaprima.it
Si ricorda che per accedere agli eventi del Centro S. Chiara è necessario esibire il Green Pass, come previsto dal Decreto-Legge 23 luglio 2021 n. 105.
In caso di indisponibilità della Certificazione verde oppure a rendere noti i propri dati personali (seppur in possesso di Green Pass), non sarà possibile accedere all’evento.
Prossimi eventi
La Stagione di inDanza.21 prosegue con un ricco numero di appuntamenti che nel mese di novembre caratterizzeranno le piazze di Trento, Rovereto e Bolzano: all’Auditorium “Melotti” andrà in scena il 13 la Serata Anticorpi Explo, un appuntamento con i giovani coreografi di domani selezionati all’interno della Vetrina della Giovane Danza d’Autore di Ravenna (la serata verrà replicata il 14 al Teatro SanbàPolis di Trento), mentre il 18 Aterballetto sarà protagonista con Storie, serata firmata dai due coreografi Diego Tortelli e Philippe Kratz. Al Teatro Sociale arriverà invece Carlo Massari e la sua C&C Company con Right, rilettura ‘senza veli’ della Sagra della primavera di Stravinsky per nove danzatrici della COB Compagnia Opus Ballet. Infine, sabato 20 arriverà al Teatro Comunale di Bolzano il Don Juan proposto dalla Compagnia Aterballetto e creato dallo svedese Johan Inger.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.centrosantachiara.it
Foto/c-Alvin Poiana