Vinea Tirolensis 2021, successo per il nuovo formato

È andata in archivio, con un bilancio decisamente soddisfacente per l’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige, l’edizione 2021 di Vinea Tirolensis. Il nuovo formato infatti, con la biblioteca del vino e le degustazioni Masterclass organizzate in modalità anti-Covid, è stato ben accolto dalla platea di pubblico qualificato. “Un’esperienza arricchente che ci permetterà di crescere ancora”, chiosano Hannes Baumgartner e Peter Robatscher, rispettivamente presidente e direttore dei Vignaioli dell’Alto Adige.
Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia, Vinea Tirolensis – la più importante rassegna enologica organizzata dai vignaioli indipendenti dell’Alto Adige – è tornata nel 2021 nella cornice naturale di “Fiera Hotel” a Bolzano. Il nuovo format dell’evento, concepito per l’occasione, prevedeva due giorni di rassegna con una vasta offerta di degustazioni nella biblioteca nel vino e interessanti relazioni di approfondimento durante le degustazioni Masterclass guidate. Un programma che ha riscosso il vivo apprezzamento di visitatori e partecipanti.
“A sorprenderci sono state in particolare le degustazioni Masterclass, frequentate mediamente da 15 persone a fronte di una capacità massima di 20 partecipanti. Un riscontro che riteniamo molto positivo”, ha spiegato il presidente Baumgartner al termine dell’evento. Il programma Masterclass prevedeva 6 degustazioni dedicate ad altrettanti temi: dal Lagrein Riserva al Riesling dell’Alto Adige, dai vini supernaturali alla Schiava, dal Pinot Bianco dell’Alto Adige ai vini bianchi invecchiati. Grande l’interesse mostrato dal pubblico, composto in gran parte da addetti ai lavori ma anche da “autentici appassionati di vini”. Da notare che in veste di relatori sono stati chiamati alcuni vignaioli dell’associazione stessa: “Da parte loro c’è stato il massimo impegno. Oltre a presentare ottimi vini, hanno dimostrato una grande preparazione specifica che i partecipanti hanno colto e apprezzato”, sottolinea Baumgartner.
Elevata anche la partecipazione alla biblioteca del vino, accessibile senza prenotazione, dove ad accogliere i visitatori c’erano sommelier e produttori. “L’atmosfera rilassata permetteva di degustare in tutta tranquillità e di confrontarsi con il personale e con gli stessi vignaioli”, dice Robatscher. Certo, l’affluenza alla biblioteca del vino è stata inferiore alle edizioni antecedenti il Covid – un fenomeno che peraltro ha riguardato Fiera Hotel nel suo complesso – di contro però il pubblico ha dimostrato un interesse ancora maggiore. Il nuovo format di Vinea Tirolensis insomma è risultato vincente: “Questa esperienza ci permetterà di crescere e di sviluppare ulteriormente questo concetto per le future edizioni. Fermo restando che il nostro obiettivo rimane il ritorno ad una Vinea Tirolensis con la presenza dei produttori”, concludono Baumgartner e Robatscher.

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