Agrifood, questa la laurea magistrale per i manager dell’innovazione

Dal campo al business, una nuova figura per dare slancio alla filiera agroalimentare nel post-covid e rendere più competitivi i prodotti agroalimentari sul mercato. Aperte le iscrizioni al nuovo corso di laurea interamente in inglese che sarà attivo all’Università di Trento dal prossimo anno accademico 2021/22. Punto di forza del percorso ideato nell’ambito del C3A il mix di discipline che preparano esperti/e in grado di potenziare qualità e competitività di piccole e medie aziende e supportare i processi innovativi del comparto agrifood. L’offerta formativa prevede un forte raccordo tra didattica e sistema produttivo e dà gli strumenti per innovare prodotti e processi con un occhio su mercati e consumi.
Tutto è pronto per il debutto nell’offerta accademica dell’Università di Trento del nuovo corso di laurea in Agrifood innovation management (AIM) per il prossimo accademico 2021/22. È stato infatti pubblicato sul sito dell’Ateneo il bando per la selezione di 25 aspiranti “agrifood innovation manager”.
Quello del nuovo corso di laurea è un percorso molto richiesto dal mercato e ben strutturato per rispondere alle esigenze di tante piccole e medie aziende ma anche di grandi gruppi del comparto agrifood in cerca di personale specializzato per aumentare la competitività o il rilancio dei propri prodotti. Esperti ed esperte della filiera agroalimentare, compiuto il percorso di specializzazione biennale interamente in inglese, potranno aiutare il rilancio di un settore fondamentale dell’economia locale e nazionale che sente bisogno urgente di una nuova professionalità per mantenersi competitivo, in particolare dopo la crisi legata a Covid-19.
L’Istat descrive infatti l’agroalimentare italiano come un settore produttivo in crescita. Nonostante le difficoltà, ha registrato negli ultimi anni forti incrementi di produttività, occupazione e ripresa degli investimenti e contribuisce in modo significativo alla crescita dell’economia italiana, anche di quella trentina. La pandemia ha però scosso il sistema a livello globale con ripercussioni nella domanda e ha introdotto cambiamenti nelle preferenze dei prodotti e nelle modalità di acquisto.
«Il corso di laurea magistrale in Agrifood innovation management è unico nel suo genere e permette di diventare manager dell’innovazione agroalimentare» spiega la professoressa Ilaria Pertot, direttrice del C3A-Centro Agricoltura Alimenti Ambiente. «Sarà attivato dal prossimo anno accademico nell’ambito di un arricchimento dell’offerta formativa dell’Ateneo di Trento. Già prima dell’emergenza Covid-19, gli stakeholders avevano manifestato bisogno di laureati e laureate, sia per favorire l’innovazione nel settore agroalimentare, sia per far fronte al ricambio generazionale nelle aziende italiane. Ora questa figura di manager dell’innovazione è divenuta quanto mai necessaria per sostenere l’economia e la competitività del settore».
Ma di cosa ha bisogno in modo particolare l’agroalimentare italiano? Lo spiega Pertot: «C’è una grande necessità di figure professionali che sappiano innanzitutto adottare le strategie più opportune per un innovazione della filiera in considerazione anche di aspetti sociali ed etici e di cambiamenti indotti dalla pandemia».
«Un altro apporto – aggiunge la coordinatrice del corso di laurea, la professoressa Stella Grando – è richiesto nel processo di innovazione di prodotto da introdurre in armonia con le aziende e con attenzione al contesto internazionale. Un contributo sarà, infine, importante per gestire e innovare le imprese agrarie, dalla scelta delle colture alle tecnologie di produzione e trasformazione fino al marketing».
Il corso di laurea magistrale in Agrifood innovation management intende rispondere a questa necessità di formare una nuova figura professionale (Agrifood innovation manager) capace di introdurre elementi di innovazione nelle aziende del settore, avviare iniziative d’impresa e/o di filiera che valorizzino la tipicità e le eccellenze dei territori in cui operano e favoriscano la transizione verso una produzione agroalimentare sostenibile e di qualità che comprenda anche le nuove tendenze del mercato.

Foto. Sede del C3A Unitrento /@Giovanni Cavulli

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

“Non solo orchidee” la prossima collettiva del Club Arcimboldo

Martedì 14 maggio alle ore 17.30 vernissage della Mostra collettiva dei Soci Artisti dell’Associazione culturale…

30 minuti ago

Cavalcata di Oswald von Wolkenstein scelti i partecipanti

Ieri sabato 11 maggio 2024 a Siusi allo Sciliar al “Matzbödele” si è gareggiato per…

1 ora ago

Laives, “Verde fa la differenza” per le prossime comunali

Sabato 11 maggio i Verdi di Laives hanno presentato la propria lista per le prossime…

2 ore ago

Il lavoro di fronte alla sfida dell’Intelligenza Artificiale

“Intelligenza artificiale. Persona. Lavoro”, questo il titolo del Convegno della SGBCISL che si è svolto…

5 ore ago

“Dopo il caso di Sinigo serve un tavolo per l’emergenza alloggi”

“La vicenda dell’occupazione dell’alloggio a Sinigo, oltre a evidenziare il problema della casa in Provincia…

6 ore ago

CNA Day – Mestieri in mostra, le imprese incontrano la città

Grande partecipazione oggi al CNA Day, l’evento promosso dall’associazione di categoria che ha portato in…

9 ore ago