Decreto Sostegni nazionale e ristori provinciali, la soglia di calo del fatturato rischia di escludere 3 imprese su 4

CNA Trentino Alto Adige esprime molta preoccupazione per gli indennizzi a fondo perduto del Decreto Sostegni nazionale, che potrebbero arrivare soltanto a poche imprese e con importi medi sotto i mille euro. Analoga preoccupazione per i contributi #AiutiCovid della Provincia di Bolzano da 3.000 a 10.000 euro. Sembra meglio strutturata e più efficace, invece, la manovra #RipartiTrentino della Provincia di Trento, agevolata anche dal fatto che il Trentino è stato in zona rossa poco più di 10 giorni negli ultimi cinque mesi, contro i quasi 80 dell’Alto Adige, che quindi necessita di una miglior articolazione delle poche risorse disponibili.

“La CNA – afferma il presidente regionale, Claudio Corrarati – sollecita il Governo a una netta discontinuità sui criteri, le risorse e la tempistica per l’erogazione dei contributi a fondo perduto alle imprese, previsti nel prossimo decreto Sostegni. Senza una profonda revisione del meccanismo, meno di un quarto delle imprese, che hanno subito riduzioni del fatturato nel 2020, potrà accedere ai benefici con un importo medio inferiore ai mille euro. Un risultato inaccettabile per artigiani e piccole imprese schiacciate da una crisi economica senza precedenti. Lo scostamento di bilancio è stato approvato dal Parlamento tre mesi fa e ancora non c’è il provvedimento sui ristori”.

Secondo la CNA oltre al superamento, dei codici Ateco, sono fondamentali due criteri per assicurare contributi statali in modo equo e coerente ai pesanti effetti della pandemia: eliminare la rigidità della soglia della flessione del fatturato superiore al 33% e ampliare il periodo di riferimento ben oltre le media di un singolo mese. In Alto Adige la soglia di perdita del fatturato per accedere ai ristori provinciali è il 30%, anche in questo caso rimarrebbero escluse numerose aziende.

Simulazioni effettuate dal Centro Studi della Confederazione sulle contabilità delle imprese associate evidenziano che, nel 2020, l’81,2% ha registrato diminuzioni del giro d’affari ma solo una impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 33% rispetto all’anno precedente. Oltre il 75% delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato spesso non lontana da un terzo, sarebbe escluso dagli indennizzi statali e persino da quelli provinciali di Bolzano. La CNA ha proposto al Governo e alla Provincia di introdurre un meccanismo di decalage che riduca progressivamente il beneficio proporzionalmente alla flessione del fatturato. Inoltre, è necessario ampliare il periodo sul quale commisurare gli indennizzi e concentrare il ristoro soprattutto sulle imprese più piccole maggiormente colpite dalla pandemia e in grave crisi di liquidità, che non possono procurarsi indebitandosi ulteriormente.

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