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47 volontari impegnati per due mesi a favore dei senzatetto

11 Marzo 2021

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47 volontari impegnati per due mesi a favore dei senzatetto

Dal 16 gennaio e fino al 14 marzo, il Centro Diurno Temporaneo per i senzatetto nella sala del Centro Parrocchiale di Bolzano è aperto, tutti i giorni, dalle 9 alle 18. Si accompagnano 180 senzatetto, si fa un lavoro di sensibilizzazione e si rendono possibili incontri nel centro della città.

L’inverno scorso esisteva un rifugio per 50 persone; quest’inverno è stato ampliato per aiutare 180 senzatetto: dove la politica e l’amministrazione comunale ha fallito, alcuni volontari si sono assunti la responsabilità. Dopo che nel gelido gennaio di quest’anno, nonostante la pressione di varie associazioni e privati, non è emersa alcuna soluzione per i senzatetto, Ludwig Thalheimer, Caroline von Hohenbühel, Paul Tschigg, Marion Maier, Maria Lobis e Rudi Nocker si sono messi in gioco. Hanno stipulato un accordo con Wolfram Nothdurfter del Centro Parrocchiale di Bolzano: per 14 giorni avrebbero gestito la sala grande del Centro Parrocchiale per i senzatetto, nella speranza che poi l’amministrazione comunale avesse offerto un’alternativa. Poiché questo non avvenne, i 47 volontari hanno trasformato le due settimane iniziali in due mesi. Hanno fornito, per 58 giorni e per 9 ore al giorno, uno spazio caldo a 180 senzatetto provenienti da 26 paesi. Gli hanno ascoltati, hanno distribuito tè e torte, offerto corsi di lingua, scritto curricula vitae, cercato lavoro. Domenica, 14 marzo verrà chiuso il Centro Diurno: “Non ci devono più essere inverni in cui la città di Bolzano e la provincia dell’Alto Adige si comportano in modo così irresponsabile nei confronti dei senzatetto”, sottolineano i volontari, e chiedono che venga attuato un piano generale da parte delle autorità.

La società civile dell’Alto Adige si è nuovamente dimostrata solidale quest’inverno nei confronti dei senzatetto. Diversi gruppi di volontari sono attivi sul territorio del capoluogo della provincia. Il gruppo guidato da Ludwig Thalheimer e Caroline von Hohenbühel, dopo un solo incontro con l’amministratore del Centro Parrocchiale di Bolzano, Wolfram Nothdurfter, e dopo solo due giorni di preparazione, ha aperto, sabato 16 gennaio, il Centro Diurno nella sala del Centro Parrocchiale di Bolzano sotto l’egida dell’associazione “Schutzhütte B1 Rifugio”. Per via delle restrizioni anti Covid, il posto era limitato a 21 persone. Tutte le persone ospitate nel rifugio d’emergenza della Fiera di Bolzano e quelle che vivono ancora per strada sono state invitate a venire. Al 31 gennaio erano già registrate 79 persone al Centro Diurno Temporaneo, e oggi, giovedì 11 marzo, contiamo 180 persone provenienti da 26 paesi. Tutte queste persone vivono attualmente in alloggi precari alla Fiera di Bolzano (tra le 80 e le 90 persone, solo fino alla fine di marzo), in case diroccate intorno al capoluogo, in tende lungo il fiume Isarco, sotto i ponti e sotto l’autostrada.

I 47 volontari hanno offerto il loro ascolto, tè e dolci in due turni al giorno. Hanno servito circa 700 litri di tè, distribuito 80 kg di biscotti e torte, più di 30 kg di mele e banane e circa 10 kg di cioccolato. Il piccolo gruppo dei primi volontari ha subito coinvolto altri. In pochissimo tempo, decine di persone si sono offerte volontarie per i servizi diurni, parenti e amici si sono fatti avanti e hanno portato biscotti, torte, materiale per l’igiene, vestiti di ogni tipo, coperte e sacchi a pelo, o hanno cucinato minestra per tutti. Alcune aziende hanno donato vestiti e scarpe nuove, cibo, tè, pizze e succhi di frutta. Il VinziMarkt forniva ogni settimana biscotti e frutta. Ludwig Thalheimer ha messo in atto un progetto fotografico assieme a Maria Lobis; ha fotografato i volontari e ha appeso sulle pareti tutti i ritratti con le rispettive testimonianze. Su Facebook venivano pubblicate quotidianamente delle informazioni riguardanti il Centro. Questo ha permesso di attivare diversi donatori. Circa 3.000 euro sono stati spesi in costi per la pulizia quotidiana della sala e per piccole misure di sostegno per i senzatetto. Tutte le spese sono state coperte interamente dalle donazioni ricevute.

Apprendere una lingua è uno degli strumenti più importanti per l’integrazione. Quattro insegnanti si sono messe a disposizione per impartire lezioni in italiano e tedesco. Con l’aumento delle temperature l’aula poi si è trasferita dalla sala all’aperto, in piazza della Parrocchia. Questo, rispetto a prima, ha permesso a un maggior numero di ospiti di partecipare alle lezioni.

Con questo esempio, i volontari del Centro Diurno Temporaneo nella sala del Centro Parrocchiale di Bolzano mostrano quant’è possibile con la buona volontà e molto impegno. “Abbiamo risposto all’incapacità e alla mancanza di volontà della politica”, dicono Ludwig Thalheimer, Caroline von Hohenbühel, Paul Tschigg, Marion Maier, Maria Lobis e Rudi Nocker. Loro si sono assunti delle responsabilità che venivano negate da altri. Non è accettabile che ogni anno solo a dicembre si cominci nuovamente a pensare ai rifugi d’emergenza e che a gennaio ancora non siano disponibili centri diurni. Persone senza dimora vivono in situazioni di fragilità e diventeranno, se non sostenuti, prima o poi un problema per la società, dicono i volontari.

I “wintervolunteers”, come si chiamano i volontari del progetto fotografico sulla loro pagina Facebook (https://www.facebook.com/BuchBookLibro), chiedono che i politici locali e provinciali si attivino ora, in primavera, e coinvolgano le associazioni di volontariato. Ci vuole un piano generale per trovare una soluzione sostenibile al grande problema dei senzatetto a Bolzano. Perché il prossimo inverno arriverà di certo. I volontari del Centro Diurno Temporaneo chiedono che vengano messe a disposizione più piccole strutture nel centro del capoluogo della provincia, dove i senzatetto possano soffermarsi in un ambiente dignitoso e caldo, e possano ricevere supporto ove necessario. Non si possono chiudere queste persone in una sala alla periferia della città e sperare che spariscano nel nulla. Le strutture dovrebbero essere gestite professionalmente da esperti e controllate costantemente per qualità ed efficienza. Anche i volontari possono essere coinvolti in questo processo, ma non è accettabile di lasciare la gestione di un Centro Diurno nuovamente in mano ai soli volontari.

Alcuni degli ospiti del Centro Diurno Temporaneo nella sala del Centro Parrocchiale di Bolzano hanno già trovato lavoro in agricoltura. Questo era possibile perché alcuni volontari si sono attivati a trovarlo. Il Centro Diurno è stato un beneficio per tutti, sottolineano i volontari: per i senzatetto, che vi hanno trovato un ambiente accogliente e caldo; per i volontari, per i quali si è aperta una nuova realtà in mezzo alla città; per i membri della Parrocchia, la cui piazza è diventata più tranquilla grazie al vicino Centro Diurno.

Volontari e le loro professioni

I 47 volontari includono insegnanti, liberi professionisti, impiegati, cuochi, pizzaioli, giornalisti, fotografi, casalinghe, professionisti delle PR e molti altri. La loro età è compresa tra i 20 e i 63 anni.

Persone e nazioni

180 ospiti provenienti da 26 nazioni hanno ricevuto un tesserino e quindi l’accesso al Centro Diurno. Venivano da: Afghanistan, Algeria, Bangladesh, Burkina Faso, Colombia, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Germania, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Iraq, Iran, Italia, Libia, Mali, Marocco, Nigeria, Pakistan, Palestina, Senegal, Somalia, Turchia, Tunisia, Ungheria.

Foto/c-Ludwig Thalheimer