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Vaccino Covid. Operatori sanitari che lo rifiutano non entrino in contatto con i pazienti, suggerisce Cittadinanzattiva

13 Gennaio 2021

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Vaccino Covid. Operatori sanitari che lo rifiutano non entrino in contatto con i pazienti, suggerisce Cittadinanzattiva

L’associazione Cittadinanzattiva Alto Adige – Südtirol onlus/Tribunale per i Diritti del Malato in una nota al nostro giornale commenta quanto sta accadendo in provincia di Bolzano, dove sono molti gli operatori sanitari che hanno deciso di non vaccinarsi. Chi tra gli operatori sanitari si rifiuta di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19 non sta esercitando una forma di “obiezione di coscienza” – si legge nel comunicato. Come affermato da Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva e Stefano Mascheroni, segretario regionale della sede locale dell’associazione, appare sconfortante la situazione che si sta verificando in Alto Adige, dove la Provincia Autonoma ha dichiarato di aver modificato la strategia vaccinale a seguito dell’alto numero di operatori sanitari che si sono rifiutati di effettuare il vaccino. Chi tra gli operatori sanitari si rifiuta di sottoporsi al vaccino non sta esercitando una forma di “obiezione di coscienza”, perché non si capisce in che senso sottoporsi al vaccino a tutela della salute individuale e collettiva possa essere un atto considerato in contrasto con principi e convinzioni personali radicati nella propria coscienza – affermano Mandorino e Mascheroni – secondo i quali in una situazione come quella attuale con le difficoltà che i cittadini del nostro Paese stanno vivendo, il mondo del lavoro in affanno, i malati ordinari esclusi dalle cure, le scuole chiuse da quasi un anno, la coscienza suggerisce, al contrario, di contribuire attraverso il vaccino alla tutela della salute di ciascuno di noi e della collettività. Un operatore sanitario, in particolare, deve rassicurare attraverso il proprio esempio i cittadini sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino. In assenza di una norma che renda obbligatorio sottoporsi al vaccino per gli operatori sanitari, cosa che ci auguriamo resterà superflua in virtù del senso di responsabilità che ispirerà le scelte della maggior parte di loro, non discutiamo sul rifiuto del vaccino da parte di questi operatori sanitari, ma chiediamo che a chi tra gli operatori sanitari scelga di non vaccinarsi sia impedito il contatto con i pazienti – affermano ancora Mandorino e Mascheroniche alle altre Regioni chiedono di seguire la strada intrapresa dall’Assessore altoatesino, rendendo noto non solo il dato aggregato relativo al numero di vaccini somministrati, ma anche l’andamento progressivo delle vaccinazioni, la strategia vaccinale che si sta utilizzando e di segnalare ai cittadini, che hanno il diritto di essere curati in sicurezza, in particolare, se vi siano criticità nel livello di adesione al vaccino degli operatori sanitari.
A favore della vaccinazione si esprime con una nota anche l’assessore provinciale Massimo Bessone, secondo il quale la vaccinazione è un un atto di coraggio, di consapevolezza e di maturità.