Oggi è Santo Stefano, grande festa cristiana dedicata al primo martire cristiano. Normalmente a Bolzano, a differenza del giorno di Natale, il 26 dicembre c’è vita e in piazza Domenicani si vedono persone che si incontrano e si fanno gli auguri per le feste. Quest’anno ci si muove all’insegna delle chiusure forzate, quasi come se uscire fosse un peccato grave, nonostante a Bolzano si posa girare liberamente. Chi esce però ha modo di osservare con più attenzione quanto lo circonda. Claudio Calabrese nel suo Bolzano nel segno dei tempi/Praxis, ricorda che piazza Domenicani non è solo il tempio della musica classica, ma anche luogo di ritrovo di persone interessate a sentire musiche meno impegnative abbinate ad un buon aperitivo in allegra compagnia.
Accanto all’entrata del conservatorio Claudio Monteverdi si trova la Galleria Civica, dove in situazioni “normali” si svolgono nel corso dell’anno mostre riservate esclusivamente ad Associazioni e Organizzazioni. In questa piazza, al civico 15 si trova l’Istituto Rainerum, che oltre ad ospitare la Comunità dei Salisiani, gestisce il liceo scientifico delle Scienze Applicate con curvatura robotica, l’Istituto Tecnico Tecnologico con Articolazione Energia, una scuola secondaria di primo grado, un convitto maschile per studenti di scuole secondarie di secondo grado, un Teatro-cinema e ospita l’Associazione Juvenes. L’istituto – ricorda Calabrese – porta il nome di Rainer Joseph Johann Michael Franz Hieronymus von Habsburg, fratello dell’imperatore d’Austria Ferdinando I, nonché primo Viceré del Lombardo-Veneto, oltreché marito di Elisabetta di Savoia Carignano. Pochi passi più in là vale la pena dare un’occhiata a uno degli storici complessi residenziali I.N.C.I.S., tra via Carducci e via Dante, costruito tra il 1926 e il 1928 dall’Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato su progetto dell’architetto romano Alberto Calza Bini. Ancora oggi in queste case costruite in modo simmetrico su assi diagonali, nello stile che viene definito barocchetto romano, ci abita e ci ha abitato più di un illustre bolzanino.
Nel vicino largo Adolph Kolping colpisce la Casa Kolping per lo stile Biedermaier della facciata. Edificata nel 1865-66 ricorda la grande opera sociale di Adolph Kolping, il grande sacerdote cattolico proclamato beato nel 1991 da San Giovanni Paolo II.
