Covid: rispettare tutte le regole, usare la rete digitale

Con una comunicazione a tutte le parrocchie il vescovo Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier hanno informato sulle ultime precisazioni rese note ieri (5 novembre) dalla Conferenza episcopale italiana in merito all’attività pastorale in tempo di pandemia. Si ribadisce tra l’altro che nella liturgia restano valide tutte le misure di prevenzione finora in vigore, che vanno rispettate alla lettera. In modo esplicito la CEI invita poi in questa fase all’uso della rete digitale.

Con una lettera in data 5 novembre 2020 il Segretario generale della Conferenza episcopale italiana monsignor Stefano Russo si è rivolto ai vescovi italiani con alcune precisazioni a seguito delle ultime disposizioni del Governo italiano volte a contenere la diffusione del contagio da Covid-19. Il vescovo Muser e il vicario generale Runggaldier ricordano infatti che da un lato in Alto Adige trovano applicazione le regole emanate dal Presidente della Provincia, in ambito ecclesiale tuttavia valgono le determinazioni della Conferenza episcopale fissate d’intesa con il Governo italiano. Nella sua lettera monsignor Russo cita papa Francesco, che nell’udienza generale del 4 novembre ha esortato al rispetto delle regole emanate dai responsabili a livello politico e sanitario.

Riguardo alle celebrazioni, si ricorda che l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone e da garantire il rispetto del distanziamento di sicurezza. Inoltre nella liturgia sono confermate le misure di prevenzione finora in vigore, che vanno rispettate alla lettera. Questo vale tanto per le Regioni classificate come zona gialla quanto per quelle definite zona arancione o rossa. Nello svolgimento della catechesi e delle altre attività pastorali, viene consigliato ai responsabili di esercitare una consapevole prudenza: si raccomanda l’applicazione dei protocolli indicati dalle autorità ma allo stesso tempo di aver cura di mantenere l’attenzione alla persona e alle relazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, nello specifico anche attraverso l’uso della rete digitale. In particolare per le zone rosse vanno evitati momenti e manifestazioni con la presenza fisica di pubblico.

Il vescovo e il vicario generale rinnovano infine la vicinanza e la preghiera a tutti coloro che sono ammalati o che si trovano in quarantena, a tutti coloro che sono al lavoro negli ospedali, nelle case di riposo e nelle strutture di cura, in modo particolare al personale medico e infermieristico-assistenziale.

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