Bolzano, come è cambiata questa città!

In tempi di Covid 19 la fila per accedere alla Posta centrale di Bolzano si allunga sempre di più. Vale la pena farsi un giro davanti all’appariscente Palazzo Postale, in forme neo-rinascimentali di chiara influenza viennese e fare due passi in Piazza Parrocchia. Come leggiamo nel libro Bolzano nel segno dei tempi di Claudio Calabrese recentemente pubblicato dalla Praxis di Bolzano, dove oggi ci sono le Poste, nel Medioevo si trovava l’ospedale di Santo Spirito, che si estendeva fino all’attuale Piazza Domenicani. Non tutti gli ammalati però venivano curati qui. I lebbrosi e gli epilettici erano ospitati nel lebbrosario situato ai piedi del Virgolo. Il reparto degli appesati era dislocato più a sud presso il vicino Convento dei Cappuccini. Come si evince dalle fonti documentali di Bolzano del XIV secolo le donne rivestivano un ruolo decisivo e protagonista nella cura degli ammalati.


Sembra strano rendersi conto che vicino all’attuale parete sud del Duomo sorgeva una chiesa dedicata a San Nicolò, distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale. Accanto a San Nicolò vi era una cappella dedicata a Santa Maria Maddalena. Nella nuova piazza antistante la Diocesi colpisce la fontana in travertino persico di recente allestimento di Michael Höllrigl, posta in onore dell’acqua che sgorga dalla roccia. Curiose le tre esili figure bibliche in bronzo accanto alla fontana. L’autore della scultura è il noto artista Franz Kehrer. Piazza Parrocchia suscita molti ricordi, in particolare la morte per fucilazione nel 1810 di Peter Mair, collaboratore di Andreas Hofer, e la nascita di Max Valier. Infatti, nell’edificio accanto al Café Mattei nacque l’astronomo, fisico e meteorologo Max Valier, ricordato da una vistosa targa. L’illustre bolzanino fu tra i primi scienziati a lanciare l’avventura aerospaziale. Merita ricordare che Valier fu uno dei massimi studiosi della teoria interplanetari. Previde la bomba atomica e fu precursore e ispiratore dell’opera di Wernher von Braun.
Per comprendere appieno questa terra conviene visitare il Museo del Tesoro del Duomo, che si trova nell’antica Prepositura della piazza. È un museo molto interessante con una considerevole raccolta di arredi sacri dell’età barocca dell’area tirolese.

Foto/c-Ivan Perretta

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