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Con l’autunno torna anche il teatro danza in Alto Adige con il festival ALPS MOVE

8 Ottobre 2020

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Con l’autunno torna anche il teatro danza in Alto Adige con il festival ALPS MOVE

A distanza di 15 anni la piattaforma altoatesina della danza contemporanea è più viva che mai.

Sono passati 17 anni da quando un gruppo di danzatori ritrovatisi in Alto Adige dopo aver percorso strade, carriere ed esistenze molto diverse, decise di creare un collettivo che promuovesse la danza contemporanea altoatesina. Due anni dopo il neonato Collettivo Danza Alto Adige metteva in piedi la prima edizione del festival ALPS MOVE.

Quindici anni e quindici edizioni dopo, questa piattaforma unica, vero laboratorio di idee della danza sudtirolese, è più vitale che mai ed il 16 ottobre alle ore 20.00 alla Raiffeisenhaus di Lana inaugura nuovamente la sua rassegna sfidando le difficoltà imposte dalla pandemia.

Come sempre ALPS MOVE propone produzioni di artisti sudtirolesi residenti in provincia e all’estero; coreografi e danzatori d’esperienza fianco a fianco a giovani artisti che cercano di costruirsi una carriera nella danza.

Non potendo festeggiare in grande questo anniversario il festival di teatro danza ha pensato di aprire una finestra su un mezzo di espressione artistica che sempre più spesso trova spazio nella creatività contemporanea: la videodanza. Da tempo la danza ha cercato nuovi mezzi d’espressione digitale, lavorando gomito a gomito con videomaker e specialisti dell’animazione, e di questa forma intermediale e collaborativa Alps Move vuole rendere conto nella sua quindicesima edizione.

Questo compleanno è però soprattutto un’occasione per guardarsi indietro e ripercorrere questi anni di attività e per farlo Alps Move si avvale dello sguardo attento del regista sudtirolese Andreas Pichler, documentarista molto apprezzato in Italia e all’estero per i suoi lavori. Il suo documentario Tanznomadinnen – Dokumentarfilm zu 15 Jahre Alps Move sarà il filo conduttore di questa edizione, proiettato sia a Lana (16+17.10 – Raiffeisenhaus) che a Bolzano (23.10 – Teatro Comunale). Il film mette a confronto la generazione che diciassette anni fa ha dato il via al collettivo e le nuove generazioni. La storia della rassegna fa da sfondo alle storie personali dei giovani danzatori che hanno lasciato la loro patria e percorrono il globo cercando di conquistarsi un posto nel mondo del professionismo.

Sono quelli stessi danzatori che ad Alps Move presentano quest’anno le loro produzioni e i loro video: la danzatrice di Nalles Marion Sparber, da anni attiva tra l’Europa e il Sudamerica, porta a Lana il 16 e il 17 ottobre il video Big Boys Don’t Cry, per la regia della regista brasiliana Keren Cherinizon, con coreografie di Marion Sparber; una produzione della compagnia altoatesina idea-tanztheaterperformance di Doris Plankl, uno dei membri fondatori del Collettivo.

C’è poi Francesca Ziviani, con la sua performance sciamanica Sphota, un assolo eseguito dal vivo che riporta la danza alla sua dimensione performativa e teatrale – una creatura guerriera, emblema della femminilità, della forza, della libertà, della natura e dei suoi cicli. Francesca Ziviani è attiva da anni in Francia come danzatrice professionista e come coreografa con le proprie produzioni. Alcuni estratti della performance saranno anche realizzati nelle strade di Lana e Merano il 14.10 (Lana, Am Gries – ore 11.00 | Merano, via Cassa di Risparmio ore 16.30) e il 15.10 (Merano, via Cassa di Risparmio ore 16.30).

Sempre alla Raiffeisenhaus il 16 e 17 ottobre sarà proiettato anche il video realizzato dalla danzatrice Rebecca Dirler e la regista Regina Kluba, Vom gross werden und klein bleiben, un intimo racconto della difficoltà di abbandonare la propria terra per trovare il proprio posto nel mondo ed il processo di evoluzione che ne consegue.

Dopo Lana il secondo capitolo di Alps Move si tiene a Bolzano il 23 ottobre al Teatro Comunale di Gries alle ore 20.00, con replica il 24 ottobre alla stessa ora. Oltre alla proiezione del documentario di Andreas Pichler andranno in scena due performance: Traffic, della danzatrice bolzanina Stefania Bertola, e Rizosfera della performer lettone Santija Bieza. Nella prima viene tradotto in danza un collage di riflessioni sulla possibilità o la necessità di scambiare o cedere una parte del proprio corpo, metaforicamente o materialmente, nella seconda invece la Bieza re-immagina le relazioni umane come una rizosfera – ovvero la zona di contatto tra il suolo e le radici delle piante – da cui traiamo nutrimento, che ci modifica e che a nostra volta modifichiamo con i nostri scambi, interazioni e necessità.

Il 27 ottobre alle 18.00 e alle 20.00 Alps Move è per la prima volta a Mairania 857 di Merano con una performance e tre video di videodanza. La performance è messa in scena dalla compagnia Errante teatro danza ed interpretata da Iosu Lezameta – tra i membri fondatori del collettivo – ed Elena Molinaro. Corpo a Corpo fa riferimento nel titolo al rapporto tra due esseri umani come luogo di scambio in cui il corpo si fa membrana sottile, traspirante e permeabile alla diversità dell’altro.

La danzatrice e coreografa Martina Marini, un altro membro della prima ora del Collettivo Danza e fondatrice della compagnia Tanzschmiede, propone un video dal titolo Dialogues, realizzato in collaborazione con Gregor Marini, che vede protagonisti di 6 assoli altrettanti danzatori di diversa età e provenienza. Come spiega la Marini quelli che dovevano essere dei “dialoghi” tra due danzatori si sono trasformati per via del lock down in 6 assoli in cui i performer si confrontano con un oggetto o un partner immaginario.

Ritroviamo anche Francesca Ziviani, questa volta con il video Fractale girato in collaborazione con il videomaker Damien Bourletsis, mentre la danzatrice e coreografa meranese Sabine Raffeiner propone un breve film girato da Christian Lang di cui è protagonista il giovane danzatore Hugo Olagnon.

Il quarto e ultimo capitolo della rassegna di danza contemporanea si scrive all’Astra di Bressanone, nuovo spazio da poco riqualificato e restituito alla cittadinanza come centro culturale. Il 30 ottobre alle ore 20.00 ritroveremo Martina Marini con Dialogues accanto alla coreografa Sabrina Fraternali – autrice, danzatrice e attrice freelance attiva in Italia e all’estero – con il film Insulae. Ispirato ai lenti e incessanti ritmi della natura il video cerca di sincronizzare i rapidi cambiamenti e movimenti del corpo isolato in una stanza, alle pazienti e costanti trasformazioni del mondo. Il cortometraggio nato in tempi di lockdown è girato dalla videoartist olandese Irma de Vries.

Ospite all’Astra Brixen è anche la danzatrice brissinese Sarah Merler con una performance dal titolo outer shell, un assolo che cerca di esprimere il contrasto spesso dilaniante tra l’interiorità e l’esteriorità di un corpo, di una mente, di un’esistenza.

Gli spettacoli a causa delle norme sanitarie hanno una capienza ridotta, si consiglia vivamente la prenotazione scrivendo a tickets@alpsmove.it oppure visitando il sito www.alpsmove.it.

Foto, bigboysdontcry/© Caju Reportar