Enrico Oliari, volto noto sulla scena trentina corre per Trento Viva alle prossime amministrative

Anche nel capoluogo trentino si avvicinano le amministrative. Abbiamo incontrato Enrico Oliari, militante di Trento Viva – Italia Viva, che correrà nella coalizione Sì amo Trento di orientamento centro-sinistra a sostegno del candidato sindaco Franco Ianeselli. Fervono gli incontri per gli ultimi ritocchi delle liste elettorali. Durante la conversazione con il candidato di Trento Viva – Italia Viva abbiamo toccato vari problemi, in particolare quello riguardante la sicurezza nel capoluogo trentino. Circa la sicurezza in città, Oliari si mostra moderatamente convinto della situazione a Trento. Trento e Bolzano sono città sicure – afferma Oliari – e questo significa che Trento non è amministrata male, benché si potrebbe sicuramente fare di meglio. Ad esempio proprio in termini di sicurezza bisogna stare attenti a non attribuire agli immigrati tutti i problemi esistenti, come purtroppo è solita fare certa Destra. Non condivido, infatti, quanto realizzato dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che ha depotenziato Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione). Chiudendo i corsi di lingua, il provvedimento non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Se un migrante non parla l’italiano non trova lavoro e trovandosi in difficoltà finisce per delinquere.
Secondo Oliari Trento dovrebbe sostituirsi all’operato del Presidente della Provincia, istituendo corsi di lingua italiana per depotenziare così il pericolo della microcriminalità sempre in agguato. Io la situazione dei migranti la conosco molto bene, ho visitato i campi profughi libici. Inoltre, ho adottato un ragazzo di origini tunisine che convive con me – racconta Oliari. Sono consapevole anche del fatto che esistano persone che partono dal Nordafrica con cattive intenzioni unicamente per far soldi senza grandi fatiche, sapendo che in Italia potranno intraprendere vie poco raccomandabili. Ciò non significa che esistono molti altri che intendono integrarsi onestamente e non riescono a farlo perché non sono in possesso degli strumenti necessari. Oliari ribadisce che a Trento manchino gli strumenti per l’integrazione a causa delle politiche portate avanti da Fugatti e la sua Giunta.
Naturalmente il lavoro non riguarda unicamente i nuovi cittadini e coloro che chiedono ospitalità, ma anche gli italiani e i trentini. Oliari sulle politiche del lavoro risponde con una riflessione riguardo alle conseguenze causate dall’emergenza covid. Questo virus ha creato non pochi problemi nell’ambito del turismo, dove, come sappiamo, molti giovani trovavano lavoro qui in Trentino come in Alto Adige. È noto, infatti, che il turismo è il nostro “petrolio”. Mio figlio ha fatto il corso di receptionist istituito dalla Provincia e a fine corso gli alberghi sono stati chiusi a causa dell’emergenza sanitaria. Bisognerebbe sviluppare una maggiore consapevolezza sulla dignità del lavoro. Purtroppo oggi molti considerano meglio essere avvocato e disoccupato, anziché idraulico e guadagnare 5.000 euro al mese. Siamo al paradosso! Bisogna proporre alle nuove generazioni un nuovo modello culturale.
Oliari è noto per le sue battaglie nell’ambito dei diritti civili. La pronunzia della CEDU, Causa Oliari e altri c. Italia – Quarta Sezione – sentenza 21 luglio 2015 (ricorsi nn. 18766/11 è divenuta persino caso di studio.
Circa i diritti civili Oliari riferisce che al di là delle manifestazioni di piazza come i gay pride, le vere battaglie per i diritti civili nel Belpaese passano per la via del tribunale. Il riconoscimento della coppia gay in Italia è partito proprio dalla città del Concilio – ricorda con orgoglio Oliari – che pone l’accento sul fatto che già nel 2006 il Trentino riconosceva alle coppie omosessuali il diritto del contributo per l’acquisto della prima casa, fenomeno del tutto sconosciuto nel resto d’Italia, Alto Adige compreso.

 

Ivan Perretta

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