Bressanone. Terminata la ristrutturazione, l’Accademia Cusanus è pronta a ripartire

Quelli appena trascorsi sono stati mesi caratterizzati da attese, speranze e rinvii. Ma ora è arrivato il momento di ricominciare. Dopo 18 mesi di ristrutturazione e 5 mesi di blocco a causa del coronavirus, l’Accademia Cusanus di Bressanone è pronta a ripartire. Il centro di formazione diocesano dispone oggi di più di dieci sale di diversa grandezza. La direttrice Patrizia Major Schwienbacher attende con ansia la riapertura, in programma a settembre. L’Accademia Cusanus è dedicata all’Europa.

L’edificio principale forma ora un unicum con le altre due case, la “Paul Norz” e la “Mühlhaus”. Tutti e tre gli edifici sono stati completamente rinnovati e sono stati collegati grazie ad una serie di corridoi interrati. Sono state, inoltre, abbattute tutte le barriere architettoniche. Le dieci sale, di diverse dimensioni, portano i nomi dei patroni d’Europa e di alcune personalità della nostra terra, che si sono distinte per la loro testimonianza di fede e di vita. Tutte le sale sono climatizzate e sono dotate delle più moderne tecnologie. Il centro di formazione diocesano dispone, inoltre, di 55 camere con 96 posti letto. La reception è stata ampliata, così come la sala da pranzo. Il nuovo Cusanus Cafè è aperto non solo agli ospiti della casa, ma anche a quanti desiderano confrontarsi, dialogare e riflettere sorseggiando qualcosa di buono ed equosolidale.

Durante la ristrutturazione non sono mancate certo le difficoltà, come ricorda Patrizia Major Schwienbacher, direttrice dell’Accademia Cusanus e responsabile dei lavori. I problemi – sottolinea – sono comuni quando si affronta un progetto di così grandi dimensioni. La maggior parte dei problemi si sono potuti risolvere facilmente grazie alla competenza dell’impresa di costruzioni Carronbau, che ha saputo inserire anche gli imprevisti nella programmazione dei lavori. In particolare quando sono iniziati gli scavi per il seminterrato e si è messa mano alla ristrutturazione della casa Paul Norz, ci sono stati momenti in cui gli stessi dipendenti sono rimasti senza fiato. “L’architetto progettista Matteo Scagnol ha poi parlato di chirurgia a cuore aperto”, ricorda la direttrice. Il “paziente” Accademia Cusanus è sopravvissuto anche a questo intervento radicale e, grazie a Dio, nel cantiere non si sono verificati incidenti.

Alla vigilia del trasloco, previsto per i primi di aprile, – ricorda ancora Patrizia Major Schwienbacher – è arrivato il lockdown. E le preoccupazioni. A partire dal 25 aprile avrebbe dovuto prendere il via un mese di incontri, mostre, seminari, conferenze ed eventi musicali con artisti e relatori provenienti dall’Italia e dall’estero. La brochure con il programma dell’inaugurazione è arrivata nelle case delle famiglie altoatesine quando tutto si è fermato. I collaboratori dell’Accademia Cusanus si sono quindi prodigati nel rinviare e riprogrammare le date, sperando di poter ricominciare in estate. Quando, però, all’inizio di giugno è apparso chiaro che neanche in estate sarebbe stato possibile organizzare delle manifestazioni con la partecipazione di un gran numero di persone, il consiglio di amministrazione dell’Accademia Cusanus ha deciso di rinviare la ripartenza all’autunno.

Ad aprire il calendario delle attività nella rinnovata Accademia Cusanus sarà un convegno incentrato su come affrontare e gestire il cambiamento. Relatore della giornata sarà il ricercatore e mediatore di conflitti di fama internazionale Friedrich Glasl. Il politologo e psicologo austriaco, ricercatore di conflitti, mediatore e consulente per lo sviluppo organizzativo, ha presentato nel 1980 un modello di escalation dei conflitti in nove fasi, un modello che è valido ancora oggi in tutto il mondo e che parte obbligatoria di ogni corso di formazione per la mediazione. Friedrich Glasl metterà le sue conoscenze a disposizione di quanti ricoprono un ruolo dirigenziale e a quanti sono interessati a queste tematiche in un successivo seminario di quattro giorni. I conflitti – afferma Glasl – sono sforzi di cambiamento e sviluppo che sono falliti. “Quando le persone affrontano i conflitti in modo coraggioso e costruttivo, spesso si ha la possibilità di crescere e di fare dei sorprendenti passi in avanti, cosa che non sarebbe accaduta senza il conflitto”.

Venerdì 18 settembre l’Accademia Cusanus ospiterà l’annuale Convegno pastorale dei responsabili della Chiesa altoatesina. Sabato 19 settembre appuntamento con l’inaugurazione ufficiale della rinnovata Accademia Cusanus, a cui parteciperanno i principali esponenti della Chiesa, della politica e della società altoatesine. Domenica 20 settembre il vescovo Ivo Muser consacrerà la cappella presente all’interno della casa, che è stata dedicata a Edith Stein, patrona d’Europa. Una reliquia di Edith Stein è stata collocata nella cappella, in una posizione ben visibile.

In futuro l’attività dell’Accademia Cusanus si baserà su quattro pilastri: fede e spiritualità, società e dialogo, vita e salute, lavoro e formazione. Aziende, associazioni e privati cittadini possono, inoltre, prenotare le dieci sale del centro di formazione per corsi, incontri, seminari e per momenti di festa. È possibile prenotare anche il catering e pernottare nelle stanze che la struttura offre. In questo particolare momento che stiamo attraversando, nel rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19, è importante che tutti i partecipanti ad una delle iniziative organizzate all’interno dell’Accademia Cusanus si registrino in anticipo, indossino le mascherine e rispettino le norme di sicurezza. Chi desidera sapere di più della rinnovata Accademia Cusanus e del programma di formazione può consultare il nuovo sito web www.cusanus.bz.it.

L’Accademia Cusanus è stata dedicata all’Europa

L’Accademia Cusanus ha dedicato le sale situate nell’edificio principale ai patroni d’Europa: Benedetto da Norcia, Brigida di Svezia, Cirillo e Metodio e Caterina da Siena. C’è, inoltre, la sala Europa. La cappella presente all’interno della casa è stata dedicata a Edith Sten (s. Teresa Benedetta della Croce), anch’essa patrona d’Europa. Le tre sale della Casa Paul Norz sono state invece dedicate a personalità della nostra terra, che si sono distinte per la loro opera e la loro testimonianza di fede: Otto Neururer, Maria Hueber, Joseph Mayr-Nusser e la moglie Hildegard Straub. L’Aula magna nell’edificio principale porta il nome del fondatore dell’Accademia Cusanus, il vescovo Joseph Gargitter.

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