Un suono che scalda il cuore e risveglia i sensi. La sensibilità e la passione con cui Anna Kravtchenko trasforma in musica il volitivo slancio dei martelletti del pianoforte ha sempre lasciato senza fiato il pubblico dalla punta estrema dello Stivale alle spiagge del mare del nord; sin da quel lontano 1992, quando a soli 16 anni si conquistò il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, proprio qui a Bolzano.
In questa città di cui si innamorò tanti anni fa la Kravtchenko torna di nuovo il 13 agosto per un recital pianistico nella splendida cornice moderna del NOI Techpark, alle 20.30, nell’ambito del Busoni Piano Festival. 28 anni fa Anna Kravtchenko sbaragliava la concorrenza di 175 pianisti arrivati a Bolzano per sfidarsi sul palcoscenico della Sala Michelangeli, al Conservatorio Monteverdi, in un’edizione del concorso in cui ancora le preselezioni e le fasi finali della competizione si svolgevano in un’unica tornata. Un vero e proprio tour de force che prova dopo prova portò la giovanissima pianista ucraina ad esibirsi con l’Orchestra Haydn nella Finalissima e occupare sul podio il posto che da cinque anni restava vacante.
La vittoria al Concorso Busoni ha significato per la Kravtchenko l’inizio di una carriera pianistica che l’ha portata ad esibirsi su importanti palcoscenici internazionali, diventando una musicista e una docente ricercata.
Per questo secondo appuntamento del Busoni Piano Festival Anna Kravtchenko presenta un programma interamente dedicato alla musica di Robert Schumann, un compositore che ha contribuito ad orientare e plasmare l’estetica musicale romantica, e che ha dato un contributo importantissimo al repertorio cameristico e pianistico.
I tre brani proposti furono scritti tutti a stretto giro tra il 1834 e il 1837, in un momento in cui Schumann ha già sviluppato una sua idea di musica a programma, ovvero l’utilizzo di un elemento extra-musicale, per lo più letterario, nella composizione. È il caso ad esempio del Carnaval, l’ultimo pezzo in programma, dove ognuna delle 21 sezioni rappresenta un personaggio diverso, di cui alcuni realmente vissuti o addirittura famigliari, amici e conoscenti dello stesso Schumann. Appaiono qui anche Eusebio e Florestano, le due personalità in cui il compositore si riconosceva, e con cui spesso si firmava, l’uno dolce, timido e malinconico, l’altro eroico e battagliero.
Anche Faschingsschwank aus Wien ha un analogo riferimento extra-musicale, seppure più vago, come indica il titolo stesso che rimanda a scene di genere del carnevale viennese.
Il programma apre però con i Fantsiestücke op. 12, otto pezzi per pianoforte scritti nel 1837 ispirandosi ad una raccolta di testi di E.T.A. Hoffmann, uno degli scrittori preferiti da Schumann.
I biglietti del concerto possono essere riservati alle casse del Teatro Comunale oppure online al sito www.ticket.bz.it e via mail ad info@ticket.bz.it.
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