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Approvata all’unanimità la mozione del Team K sull’anticipo del Tfr dei funzionari pubblici

15 Gennaio 2020

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Approvata all’unanimità la mozione del Team K sull’anticipo del Tfr dei funzionari pubblici

La Giunta provinciale istituirà un fondo di rotazione per anticipare nel futuro il Trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici, previa una valutazione del quadro giuridico esistente. “Sono contenta che sia stato fatto un passo importante per i dipendenti pubblici e che i dipendenti non dovranno più attendere 27 mesi per vedersi corrisposto il loro Tfr”, sostiene una soddisfatta Maria Elisabeth Rieder del Team K.
Durante la discussione in Consiglio provinciale, i consiglieri hanno convenuto che i dipendenti che lasciano il lavoro dovrebbero avere il diritto di ricevere al più presto quanto spetta loro. Mentre nel settore privato l’indennità di fine rapporto viene solitamente versata con l’ultimo stipendio, nel settore pubblico bisogna aspettare fino al pensionamento. “Al momento di lasciare il servizio, i dipendenti devono purtroppo attendere fino a 27 mesi, il che causa comprensibilmente dei problemi”, dice Maria Elisabeth Rieder.
Ma perché ci vogliono fino a 27 mesi?
Il decreto “Salva Italia 2011” ha notevolmente esteso i termini per il versamento del Tfr dei dipendenti pubblici in caso di dimissioni volontarie o pensionamento: fino, addirittura, a 27 mesi. La legge di stabilità del 2014 ha inoltre previsto che in caso di pensionamento per anzianità, la prima delle tre possibili rate del Tfr sia versata entro un anno. Ci vuole ancora più tempo per i dipendenti che vanno in pensione con quota 100: aspettano fino al raggiungimento dell’età pensionabile, poi possono trascorrere ulteriori 27 mesi. Ad esempio, se una persona va in pensione all’età di 62 anni e ha 38 anni di servizio, dovrà attendere fino al raggiungimento dei 67 anni di età, più altri possibili 27 mesi, prima di vedersi accreditato il trattamento di fine rapporto.

Foto, Maria Elisabeth Rieder.