Cultura & Società Ultime Notizie

Un mercato attraente con alcuni ostacoli

20 Novembre 2019

author:

Un mercato attraente con alcuni ostacoli

Focus sulla Svizzera durante le due giornate “Incontri sull’export” organizzate da IDM.

La Svizzera è il terzo mercato d’esportazione per le merci dell’Alto Adige. La vicinanza geografica e linguistica all’Alto Adige, ma anche la propensione della popolazione svizzera per prodotti di alta qualità, rendono il Paese molto interessante per le imprese altoatesine. Dal settore alimentare a quello edile, il numero di aziende che esporta nel mercato elvetico è in costante aumento. Cresce così di pari passo anche la necessità di ricevere informazioni mirate sulla Svizzera, poiché si tratta di un mercato molto impegnativo, al di fuori dell’Unione europea. Proprio per questo IDM Alto Adige ha organizzato due giornate di conferenze e consulenze, interamente dedicate alle esportazioni in Svizzera. Un centinaio di interessati ha preso parte all’evento, inaugurato oggi dall’assessore provinciale Philipp Achammer.

Con una percentuale del 5,21% la Svizzera si colloca al terzo posto, dopo Austria e Germania, nella classifica dei mercati d’esportazione più popolari per i prodotti altoatesini. Nel 2018 infatti sono state esportate nel mercato elvetico merci per un valore di ben 251,8 milioni di euro. Soprattutto le imprese che esportano macchinari e attrezzature sono riuscite a stipulare buoni accordi commerciali. Anche metalli e prodotti in metallo, così come generi alimentari e bevande provenienti dall’Alto Adige sono molto richiesti sul mercato svizzero, fortemente orientato all’importazione. Ci sono buone chance anche per il settore alberghiero e edile e per le forniture industriali.
«In quanto nostra vicina di casa ci sono molti legami con la Svizzera, sia nella sfera culturale e sociale, che in quella economica. Abbiamo ad esempio circa 25 imprese altoatesine che hanno stabilimenti in Svizzera e circa 700 aziende esportano attualmente in questo mercato. L’evento di IDM contribuisce a mostrare le opportunità del mercato elvetico e quindi a intensificare le relazioni e le cooperazioni, che rivestono un ruolo importante in particolare per le aree economiche locali e transfrontaliere», afferma l’assessore all’economia Philipp Achammer.
Le due giornate dedicate alla Svizzera mettono l’accento su informazione, consulenza e scambio di esperienze, ma sono al tempo stesso anche una piattaforma per entrare in contatto con validi referenti e potenziali partner commerciali. Si svolgono in parallelo sei brevi conferenze, dove vengono trattate tematiche legate all’export, e una fiera con venti stand di consulenza, in cui esperti del mercato svizzero sono a disposizione delle aziende. Imprese altoatesine e liberi professionisti raccontano inoltre le loro esperienze nel mercato svizzero. «Le piccole e medie imprese dell’Alto Adige sono conosciute in Svizzera per la loro flessibilità, agilità, affidabilità e un ampio know-how nella costruzione alberghiera. Qui le nostre imprese sono un passo in avanti rispetto alle aziende svizzere perché spesso riescono a proporre soluzione ad hoc, che invece non vengono offerte dalle imprese locali. Purtroppo però la burocrazia svizzera ha le sue insidie, che devono essere prese in considerazione», sostiene l’altoatesino Werner Kofler, che lavora per l’azienda svizzera Eberli Sarnen AG.

«La Svizzera è un mercato impegnativo, che deve essere conosciuto bene. Dato che non è uno Stato membro dell’Unione europea, tutte le merci importate in Svizzera devono ad esempio essere dichiarate ai sensi della normativa doganale. Anche per i servizi forniti all’interno del Paese devono essere rispettate le norme vigenti in materia. È inoltre obbligatorio il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto, che può applicarsi sia a beni che a servizi. Per lavorare in questo mercato è quindi fondamentale disporre delle giuste informazioni. Proprio per questo motivo organizziamo giornate di consulenza come questa, per fornire agli interessati importanti informazioni in un formato molto compatto», dichiara Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM.

Foto/© IDM / Marco Parisi.