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L’utilità sociale del design3 min read

27 Novembre 2019 2 min read

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L’utilità sociale del design3 min read

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È di qualche giorno fa la visita in Trentino dell’Università Politecnico di Milano a Casa “Sebastiano” a Coredo, il centro specialistico per i Disturbi dello Spettro Autistico accreditato con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento che ospita 15 ragazzi con più di 16 anni in regime residenziale e diurno per interventi individuali a tempo determinato.
La partnership con il Dipartimento di Design è partita nel 2012 dando vita al Laboratorio di Metaprogetto del 2° anno di corso di Disegno Industriale denominato “Co.Meta”, tenuto dai docenti Giuliano Simonelli e Venanzio Arquilla. L’obiettivo didattico è mostrare la faccia meno nota del design, quella che non finisce sulle riviste patinate, ma che arreca beneficio alle persone realizzando prodotti e oggetti di normale utilizzo che possano facilitarne la vita quotidiana.
Il corso promuove e approfondisce l’utilità sociale del design con focus sui Disturbi dello Spettro Autistico e porterà a conclusione del semestre all’elaborazione di concept di prodotto, che saranno materia d’esame, studiati appositamente per l’utilizzo da parte di persone con autismo, dei famigliari e caregivers. Come insegnare a un ragazzo con autismo la sequenza di azioni necessaria per lavarsi i denti? Come stimolare le sue capacità relazionali con un gioco da tavolo? Queste e altre domande sono alla base degli oggetti che si sono inventati i futuri designers.
I 60 studenti del corso si sono avvicinati alla tematica attraverso lezioni teoriche e incontrando bambini e ragazzi con autismo, i loro genitori e operatori. Ne è nato un percorso di conoscenza che ha sondato le caratteristiche comuni e le esigenze particolari dei bambini e ragazzi nello Spettro Autistico, da cui sono emerse specifiche problematiche nella vita di tutti i giorni. Gli studenti suddivisi in gruppi hanno quindi ideato delle proposte di prodotto in risposta a queste necessità. Durante la visita a Casa “Sebastiano” un gruppo di esperti ha quindi vagliato i concept e scelto quelli che nei prossimi mesi verranno elaborati e sviluppati in progetti industriali di massima.
“Ragazze e ragazzi con autismo hanno grandi risorse e possono imparare tanto – ha sottolineato il presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo Giovanni Coletti.- Stimolare le loro capacità e autonomie porta grande beneficio nella vita delle famiglie e importanti ricadute anche in termini di costi sociali. A Casa “Sebastiano” si lavora intensamente su questo”. Nel centro, infatti, ogni ragazzo ha un progetto educativo e riabilitativo multidisciplinare personalizzato, elaborato in rete con la famiglia, il neuropsichiatra di riferimento ed i servizi sociali di provenienza. Qui viene stimolato in primo luogo all’autonomia: impara a prendersi cura di sé e a comunicare le proprie necessità, insieme allo staff cucina, apparecchia e riordina, coltiva l’orto, gestisce la lavanderia e le piccole pulizie domestiche. Qui si costruisce con ognuno di loro una qualità di vita migliore. Un approccio forse rivoluzionario, senza dubbio innovativo, che pone al centro la persona con le sue caratteristiche e capacità, focalizzando l’attenzione sulle possibilità invece che sui deficit.
“Ringrazio il sindaco Paolo Forno, il vicesindaco Lorenzo Rizzardi e l’assessora Ilaria Magnani che hanno portato il loro saluto di benvenuto a studenti e docenti – ha aggiunto Coletti.- La sinergia tra territorio e istituzioni porta qualità nei servizi e ricadute positive per tutti”.
A questo link si possono visionare tutti i progetti https://www.designhub.it/cometa/il-progetto