Una pietra miliare della cultura italiana verrà riportata nel nostro tempo vestita a nuovo dal format multimediale che fonde parole, musica dal vivo e immagini, mirando a trasportare il pubblico in pieno 1300 per una intensa ora. Ciò, in una filosofia peraltro di dichiarato rispetto reverenziale per l’immortale Autore che dell’operazione culturale è oggetto e badando quindi a non snaturare la magia delle sue parole.
Ad attendere il pubblico sabato 30 novembre 2019 al Circolo Cittadino di Via Grappoli 2 a Bolzano, con inizio alle ore 18.30 e ingresso libero, è la “prima” di «MERAVIGLIA PETRARCA», performance del gruppo New Eos teatro-musica Bolzano che attinge all’opera più famosa di uno dei padri della cultura italiana: Francesco Petrarca [*1304 +1374].
Quell’opera è il “Canzoniere”, e racchiude al proprio interno una delle più celebri passioni della letteratura di tutti i tempi, ancorché non concretizzata: quella del Petrarca per Laura, figura a tutt’oggi ammantata dal mistero. Accanto ai chiaroscuri dell’anima del Poeta per via del suo sofferto sentimento raccontato in prima persona (elemento di novità, questo, rispetto alla tradizione precedente), dominate è infatti nel Canzoniere la protagonista femminile sullo sfondo. Non mancheranno tuttavia anche alcune liriche petrarchesche dal sapore temperamentoso: là dove il Poeta si scaglia ad esempio contro la curia di Avignone e contro gli italici potenti.
Fra le altre liriche verranno riproposte le immortali “Chiare fresche e dolci acque”, “Vago augelletto che cantando vai”, “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”, “Di pensier in pensier, di monte in monte” e molte altre, tutte precedute da schede di sintesi tese a rendere la performance accessibile a tutti, e non rivolta a un pubblico specifico. In tal senso va anche l’inserimento qui e là di un intercalare a base di sola musica, in aggiunta al tappeto musicale sotto le letture, con temi ispirati al rinascimentale e al genere d’atmosfera, con punte però anche di energia ove richiesto dal genere delle liriche interpretate.
Queste saranno inoltre abbinate alla visualizzazione di immagini, in piena aderenza con i temi e con l’autore. Dominanti saranno infatti i luoghi petrarcheschi: i Colli Euganei, Arquà Petrarca, Avignone e la Provenza (sito elettivo del Petrarca), con fra l’altro le vere “Chiare fresche e dolci acque” di Fontaine-de-Vaucluse; e ancora, esterni e interni di “Casa Petrarca” ad Arquà Petrarca, con chicche come la camera del Poeta abbinata al sonetto “O cameretta che già fosti un porto”, e i celebri affreschi raffiguranti Laura e il Petrarca; in più, altri soggetti accuratamente scelti ed acquisiti.
Completerà la componente visiva un’opera che la pittrice bolzanina Renata Odorico ha appositamente realizzato: un “Ritratto di Laura” a matita e pastelli ispirato al “Ritratto di Laura” di fine ‘400 di autore ignoto conservato presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze.
La nuova proposta riporta sul palco, dopo i progetti precedenti, Mara da Roit (voce recitante femminile, autrice della drammaturgia e della ricerca fotografica), Patrizio Zindaco (voce recitante maschile e selezionatore dei testi) e Luca Dall’Asta (musiche), che dello spettacolo sono anche ideatori. Un momento a sé sarà riservato al direttore del periodico ‘Il Cristallo’ Carlo Bertorelle, cui spetta preparare il terreno con un’introduzione a base di pillole di conoscenza.
Composto lungo l’arco di decenni, il “Canzoniere” ha contribuito in maniera determinante, e al di là perfino di quelle che erano le percezioni dell’Autore, a fare del Petrarca un pilastro del mondo letterario, oltre che – al contempo – una sorta di ‘paladino dell’amore non corrisposto’. Iniziò a lavorare alla raccolta intorno al 1335; e fino alla sua morte continuò ad aggiungere e perfezionare.
Colpiscono nell’opera la pacatezza delle parole (pur non mancando talora i toni forti), la sofferenza intrisa a tratti di fiducia, altrove di sconforto, la capacità di rendere le fantasie amorose quasi reali, il senso di critica e di autocritica, non senza alcune punte d’ironia. Per non parlare dell’idealizzazione della donna amata e di un rispetto assoluto di lei, pur nel patimento: una piccola lezione anche per l’uomo moderno, a ben guardare…
L’intensità dei versi, unita alla loro capacità – a oltre 600 anni da quando sono stati composti – di emozionare e di suscitare senso di immedesimazione e meraviglia, sono stati il motore trainante che ha indotto New Eos a farli “rivivere”, accompagnati da supporti contemporanei.
Organizza l’appuntamento del 30 novembre il Circolo culturale U.N.U.C.I. in collaborazione con il Circolo Cittadino di Bolzano. La durata dello spettacolo sarà di un’ora e 10’ circa.
Foto, il gruppo New Eos (Mara da Roit, Luca Dall’Asta, Patrizio Zindaco) con Carlo Bertorelle.
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