Bolzano. Inaugurata l’installazione commemorativa dedicata ai deportati nel Lager di via Resia

Tra 32 lastre di vetro incastonate in un muro di acciaio scorrono gli 8.000 nomi dei deportati nel Lager di Bolzano.

Alla presenza del sindaco Renzo Caramaschi e del vice Luis Walcher, dei vicepresidenti della Provincia Giuliano Vettorato e Philiph Achammer, del Commissario del Governo Vito Cusumano, di varie autorità politiche civili e militari e di numerosi cittadini è stata inaugurata nel pomeriggio di oggi la nuova installazione multimediale promossa dal Comune di Bolzano. Collocata difronte al muro dell’ex Lager di via Resia lungo il Passaggio della Memoria l’opera intende rendere omaggio a tutte quelle persone che hanno incrociato il loro destino con questo luogo di prigionia. Per molti il campo di via Resia fu solo una tappa verso i campi di sterminio nazisti da cui non fecero più ritorno. Tra 32 lastre di vetro incastonate in un muro di acciaio scorrono orai nomi (circa 8.000) di tutti coloro che sono stati deportati nel Lager di via Resia.
Il Sindaco Renzo Caramaschi nel suo intervento ha sottolineato come l’installazione rappresenti il Muro della coscienza della Città di Bolzano. “Quando l’uomo perde la coscienza di sé stesso – ha detto- opprime nella violenza arrivando a negare la dignità dell’individuo. Questo è il vero inizio della fine. Credo fosse doveroso da parte delle Città di Bolzano promuovere una Memoria anche visiva dedicata a quanti sono stati deportati ed internati qui. Un luogo per ricordare la sofferenza e la violenza subita da migliaia di persone. Spero che questo Muro possa offrire l’opportunità, soprattutto ai più giovani, per fermarsi a riflettere su ciò che è stato, su ciò che il nazismo ed il fascismo hanno prodotto e su ciò che questo luogo rappresenta. Dobbiamo guardare avanti con fiducia e con determinazione ma portando nel cuore un pezzetto di questa tragedia dell’umanità”. Anche il vice sindaco Luis Walcher ha sottolineato l’importanza della Memoria e dei valori universali della pace e della libertà.
Il muro di cinta dell’ex Lager operativo dal luglio 1944 al 3 maggio 1945 è tutto quello che rimane del Campo di concentramento / Polizeiliches Durchgangslager Bozen, facente parte della rete dei quattro Lager allestiti dai nazisti in Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1944, insieme a quello di Fossoli, di Carpi, di Borgo San Dalmazzo e della Risiera di San Saba Trieste.

Il muro è affiancato dal Passaggio della Memoria trasformato oggi in un museo a cielo aperto grazie al lavoro di ricerca durato anni dell’Archivio Storico della Città di Bolzano, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Deportati, l’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia e la Comunità Ebraica. S’inaugura ora la riqualificazione del Passaggio, con nuove tabelle e l’installazione commemorativa con i nomi di donne, uomini, bambini deportati nel Lager di via Resia tra il 1944 e il 1945. Le tabelle raccontano la storia del Lager attraverso documenti dell’epoca e brevi audio testimonianze di ex deportati.
L’installazione inaugurata quest’oggi è nata da un’idea degli architetti Elena Mezzanotte e Peter Plattner con la collaborazione di Federica Micozzi, Philipp Messner e Giorgia Mosna. Elemento caratterizzante dell’opera è l’impressionante superficie in vetro di circa 13 metri, composta da 32 elementi in vetro grigio.
L’inaugurazione dell’opera è stata accompagnata dalle toccanti note della colonna sonora de The Schindler’s List in serata presso l’Auditorium di via Dante alle ore 20, l’Orchestra Haydn regalerà alla cittadinanza un magnifico concerto diretto da Arno Volmer, dove la prima parte sarà dedicata a opere musicali in tema con la “memoria” in quanto composte ad Auschwitz da Pavel Haas e Gideon Klein.

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