Merano. Nuove regole per le zone storiche

Con un’unica delibera la Giunta comunale ha aggiornato, su un punto in particolare, tutti i Piani di recupero finora convalidati: la distanza minima di tre metri fra due edifici, prevista dal Codice civile, è stata adottata ora come prescrizione urbanistica. 

“Lo scopo di questo adeguamento dei Piani di recupero è garantire una maggiore sicurezza giuridica e consentire migliori possibilità di progettazione”, ha spiegato l‘assessora all‘urbanistica Madeleine Rohrer.

Anche i piani di recupero vengono nel tempo modificati per rispondere a particolari esigenze e per introdurre possibilità di intervento inizialmente non contemplate.

“Il patrimonio edilizio storico sta riscuotendo in questo periodo un rinnovato interesse per il suo utilizzo anche a fini abitativi e molti sono stati i procedimenti di modifica portati a termine da questa amministrazione“, ha fatto notare Nicola De Bertoldi dell‘Ufficio urbanistica.

A volte questi strumenti urbanistici devono venire sottoposti a modifiche a carattere generale, quasi una sorta di revisione, che possono investire anche aspetti estremamente puntuali. È il caso della modifica operata dalla Giunta nelle settimane scorse, in merito alla valenza delle disposizioni del codice civile riguardanti le distanze.

“Laddove i piani non prevedano espressamente specifiche distanze tra costruzioni, ai fini della disciplina generale delle distanze valgono, come fonte normativa, le disposizioni del Codice civile (articolo 873). Ai fini di un’ordinata distribuzione delle costruzioni è opportuno che tali distanze rimangano inviolabili anche in caso di accordo tra i vicini e assumano quindi una valenza pubblicistica. La Giunta ha quindi deciso di recepire tali distanze quali elementi ordinatori dell’attività edificatoria disgiungendole dal regime applicativo dell’ordinamento a cui appartengono, che prevede invece la loro derogabilità”, ha spiegato Nicola De Bertoldi dell’Ufficio urbanistica.

Un Piano di recupero definisce recisamente gli interventi ammessi per la manutenzione e per la valorizzazione degli immobili e le modalità di utilizzo delle superfici non edificate. In assenza di una valido Piano di recupero gli stabili possono essere solamente risanati. Il Piano di recupero è uno strumento di pianificazione urbanistica previsto dal Piano urbanistico comunale per determinate zona della città, ovvero per le zone A. A Merano sussistono complessivamente 25 zone classificate come “A”, ad esempio i portici, via Dante, piazza Vittorio Veneto e via Matteotti.

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