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Bolzano. Il passaggio generazionale nelle imprese artigiane. Presentati oggi i risultati della ricerca PASSA6 min read

24 Settembre 2019 5 min read

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Bolzano. Il passaggio generazionale nelle imprese artigiane. Presentati oggi i risultati della ricerca PASSA6 min read

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Come aiutare le imprese artigiane a superare la prova del passaggio del testimone dal titolare agli eredi? Proposte concrete giungono dal Centro per il Family Business Management unibz che assieme alla CNA altoatesina ha presentato oggi i risultati dello studio PASSA. Si tratta della prima ricerca di questo genere su una tematica strategica per l’economia italiana che aprirà la strada ad iniziative analoghe su tutto il territorio nazionale.

Il progetto PASSA (Pensionati Attivi e Strumenti di Successione delle imprese Artigiane) è stato lanciato nel 2018 dal Centro per il Family Business Management della Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano assieme a CNA-SHV e CNA Pensionati e si è posto l’obiettivo di effettuare la prima indagine in Italia sul passaggio generazionale delle imprese artigiane, monitorando il fenomeno della successione di leadership in azienda e dei pensionati attivi nelle aziende altoatesine. La ricerca è partita con l’invio di un questionario a 1.250 imprenditori artigiani o comunque titolari di micro e piccole imprese tra i 55 ed i 75 anni, ed i loro potenziali successori: imprese con sede principalmente a Bolzano, Merano, Laives, Burgraviato, Bassa Atesina, Oltradige, nelle quali è stata notata una maggiore difficoltà a portare a termine la successione aziendale. A livello locale CNA-SHV e CNA Pensionati hanno notato un fenomeno di artigiani pensionati ancora in attività pari circa al 15% della popolazione artigiana: sono questi i dati che hanno fatto scattare l’allarme, spingendo l’associazione di categoria a collaborare con l’università per affrontare il problema. Oggi, al NOI Techpark, nel corso del convegno “La Successione delle Imprese Artigiane tra Passato, Presente e Futuro”, il team del Centro per il Family Business Management diretto dal prof. Alfredo De Massis ha presentato alla platea dei portatori di interesse locali e nazionali i risultati emersi dallo studio. Si tratta del primo studio del genere a livello nazionale: un esperimento che potrebbe essere replicato in altre aree del paese dove la questione della successione è avvertita come altrettanto urgente.

Secondo i risultati dello studio PASSA, sebbene l’età media dei titolari delle aziende interpellate sia di 59,5 anni, solo il 40% ritiene che ci potrà essere una successione nei prossimi 10 anni. Le motivazioni che li spingono a percepire la successione come “lontana” sono principalmente legate a motivi individuali: senso di attaccamento, mantenimento del tenore di vita, difficoltà a immaginare una quotidianità senza l’impresa. Dall’altro lato della proprietà familiare, abbiamo i successori che si sentono pronti ad assumere ruoli di leadership nell’impresa.

Cosa serve allora perché ciò avvenga nella maniera meno traumatica e più efficace possibile? Lo studio PASSA non si concentra solo sull’analisi della situazione presente ma fornisce proposte di soluzioni ai problemi riscontrati. In particolare, i ricercatori del Centro per il Family Business Management e gli esperti di CNA invitano i decisori politici a bilanciare gli investimenti in start-up e re-start-up, creando ad esempio un portale delle imprese «in scadenza», avviare azioni di coaching e mentoring dei leader dal 55esimo anno di età, reinventare il «dopo-lavoro» mentre i leader sono ancora impegnati in azienda per risolvere il problema relazionale.

Anche le imprese artigiane familiari sono chiamate a un rinnovato impegno su questo fronte. In particolare, De Massis e il suo team credono che, per gestire al meglio la successione, esse debbano “farsi aiutare e consigliare da esperti per evitare di focalizzarsi solo su aspetti di natura tecnica o fiscale. Il leader deve infatti costruirsi una rete di relazioni che non lo faccia sentire solo al ritiro dall’attività”, sottolinea il docente unibz. Un punto imprescindibile di quest’operazione, è che il titolare dell’attività definisca e condivida con i membri familiari delle nuove generazioni “principi e linee guida per affrontare la successione, evitando che avvenga solo formalmente”.

“Gestire la successione è una sfida molto impegnativa per le imprese familiari”, ha affermato mentre commentava i risultati il prof. Alfredo De Massis, docente della Facoltà di Economia e direttore del Centro per il Family Business Management di unibz. “Si tratta un’operazione che non è priva di difficoltà, se è vero che in Europa, attualmente, il 45% dei leader delle imprese familiari ha più di sessant’anni e si troverà nei prossimi anni a dover affrontare il cambio generazionale. La ricerca nell’ambito delle imprese familiari evidenzia che solamente il 12% di queste imprese sopravvive oltre la seconda generazione e solo il 4% supera il terzo passaggio generazionale”.

Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV, ha chiarito invece quali, a suo modo di vedere, sono i passi che le aziende devono intraprendere per portare l’azienda di famiglia al livello 4.0: “Per farlo c’è bisogno che siano avviati percorsi formativi in management d’impresa, che partano dalle scuole professionali e tecniche e trovino continuità all’Università, per formare giovani capaci non solo di saper fare e di creare un’impresa, ma anche di rilevarne una esistente, in parte vetusta e forse da rivoltare come un calzino, ma che ha già un portafoglio clienti, relazioni con banche e fornitori, una rete di consulenti, personale qualificato, know-how, mercato e prestigio. La parola d’ordine è “re-startup”.

Per l’occasione è intervenuto anche Giovanni Giungi, Presidente Nazionale CNA Pensionati, che ha ricordato che per facilitare il passaggio generazionale è necessario partire da una serie di punti tra cui: “Un approccio multidimensionale che permetta ed agevoli il trasferimento generazionale d’impresa e di una fiscalità che sia in grado di premiare attività che hanno decadi di successo alle spalle, una normativa quadro che rimetta al centro la funzione costituzionale dell’artigianato e che consenta di affrontare la ipertrofica giungla normativa in ambito regionale, di un raccordo funzionale tra le esigenze formative del sistema scolastico ed il reclutamento della nuova forza lavoro”, e ha poi concluso ribadendo la disponibilità di CNA Pensionati al confronto “costante e leale con le istituzioni ed i decisori pubblici”.

Alfred Aberer, segretario generale della Camera di commercio di Bolzano, ha rimarcato come la successione d’impresa sia un momento fondamentale nella vita di ogni azienda. “Rappresenta una sfida sia organizzativa che legale, fiscale e finanziaria. Se fallisce, si rischia la chiusura dell’attività, con la conseguente perdita di posti di lavoro, know-how aziendale e capitale investito”, ha affermato, “Ogni chiusura reca invece un grave danno al tessuto economico locale. Per attirare l’attenzione delle imprese altoatesine sulla necessità di pianificare e preparare per tempo il passaggio generazionale, il servizio Successione d’impresa della Camera organizza regolarmente manifestazioni informative. Offriamo inoltre gratuitamente materiale informativo e linee guida, colloqui d’orientamento, appuntamenti con esperti e informazioni su incentivi”.

Manuela Defant, direttrice della Ripartizione Economia della Provincia, ha preso l’impegno di portare al tavolo dei decisori politici l’istituzione di un tavolo di confronto sulle successioni per individuare, con gli stakeholder interessati, soluzioni territoriali che agevolino il transito intervenendo su finanziamenti alle re-startup, credito, burocrazia, formazione, coaching, mentoring.

Marion Prast, Responsabile Area Retail della Cassa di Risparmio di Bolzano, ha assicurato l’impegno del mondo bancario, in sinergia con i consorzi di garanzia, per affiancare gli imprenditori fin dal 55° anno di età affinché preparino la successione, accompagnando anche i junior destinati a subentrare con finanziamenti appositi e assistenza a 360 gradi.

Le conclusioni del convegno sono state curate da Sergio Silvestrini, segretario generale di CNA nazionale che ha preso l’impegno di portare al Governo e al Parlamento una bozza di provvedimento normativo che istituisca due-tre misure concrete che agevolino la successione delle micro e piccole imprese artigiane, incidendo in particolare su incentivi, accesso al credito, formazione dei giovani, snellimento della burocrazia e salvaguardia del know-how aziendale e dei posti di lavoro esistenti. “Una norma quadro nazionale, che possa essere declinata territorialmente valorizzando le peculiarità, ad esempio in Alto Adige la grande tradizione di apprendistato duale”, ha aggiunto Silvestrini.