A tutto Mozart. Settimana Mozartiana a Rovereto, dal 14 al 22 settembre 2019

Rovereto, Teatro Zandonai, sabato, 14 settembre 2019, ore 20.45

Anteprima

ORCHESTRA HAYDN

ALESSANDRO CADARIO, direttore

ANNA KRAVTCHENKO, pianoforte

Programma

ANTONIO SALIERI

Cesare in Farmacusa: Ouverture (La tempesta di mare)

WOLFGANG AMADEUS MOZART

Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la maggiore, KV 488

Sinfonia n. 38 in re maggiore, KV 504 „Praga“

Si celebra Wofgang Amadeus Mozart come se fosse un cittadino illustre della città. Rovereto, fu infatti, questa piccola città posta al confine tra la cultura germanica e quella latina, la prima tappa del viaggio in Italia che il giovane Mozart intraprese col padre nel 1769. E proprio nel Natale di quell’ anno, nelle sale di palazzo Todeschi, egli tenne il suo primo concerto al di qua dell’ arco alpino , dilettando con il suo genio la colta nobiltà roveretana, che subito apprezzò il giovane musicista e non poche testimonianze lo dimostrano: basti pensare che il signor Bridi, banchiere roveretano a Vienna, nel giardino del suo palazzo sulla strada imperiale (ora viale Trento) fece costruire una tomba immaginaria dedicata a Mozart e il “Tempietto dell’ Armonia”, o che i conti de Pizzini di Ala lo ospitarono tutte le volte che egli venne in Italia , e lui ricambiò l’ ospitalità tenendo diversi concerti a palazzo, o che a Nogaredo, nei dintorni di Rovereto, sono ancora vivi i ricordi della famiglia Lodron che diede a Salisburgo personaggi illustri, tra i quali il principe vescovo Paride, a cui Mozart dedicò tre composizioni. Lo stesso Leopold, in una lettera alla moglie, dichiarò di essere soddisfatto dell’accoglienza e della generosità incontrate nelle prime tappe del suo viaggio. Nel 1987, infatti, era stato fondato a Rovereto il Festival Mozart, e nel 1991 l’Associazione Mozart Italia nell’ anno in cui ricorreva il bicentenario della morte di Mozart.

Questa edizione delle settimane musicali mozartiane si sono aperte con un omaggio al genio salisburgese da parte degli elementi musicali certamente più rappresentativi che la provincia di Trento può vantare, l’Orchestra Haydn di Bolzano Trento e la pianista, premio Busoni nl 1992, Anna Kravtchenko, ormai insediatasi da diversi anni solidamente in Trentino.

Il Concerto inaugurale certamente costituiva un appuntamento quanto mai rassicurante per gli estimatori dell’arte pianistica, con in programma il Concerto per pianoforte e orchestra di Mozart KV 488, completato da l’Ouverture (La tempesta di mare) del Cesare in Farmacusa di Antonio Salieri e la Sinfonia n. 38 in re maggiore, KV 504 „Praga“. L’omaggio a Salieri costituisce il filo conduttore di questa edizione della settimana mozartiana, doveroso studio nei confronti di un grande compositore della Vienna del’700 per sfatare tutta una che una serie di luoghi comuni, di recente creazione, che lo vuole antagonista di Mozart, alla corte di Vienna. Niente di più falso visto che Salieri fu Maestro di Cappella ebbe come allievi molti musicisti famosi Beethoven, Schubert, Liszt, Czerny e Hummel, a dimostrare la validità della sua scuola di composizione, nonchè maestro di musica di uno dei figli di musica, operando in altri settori rispetto all’azione di Mozart. Il mondo di Salieri sarà protagonista dei concerti promossi dall’associazione Mozart di Hokkaido del Giappone, nelle due sedi di Ala e Villa Lagarina. Il Concerto inaugurale al teatro Zandonai di Rovereto voleva riportare l’attenzione sulla grande produzione concertistica del salisburghese, affidandosi quindi all’orchestra regionale diretta dal giovane promettente Alessandro Cadario. Con gesto pulito ha gestito con chiarezza il dialogo tra orchestra e pianoforte, con la solista che ha dato una lettura del concerto secondo i dettami stilistici di un pianoforte ancora sulle sonorità da fortepiano, facendoci ricordare che ai tempi di Mozart il pianoforte era tutt’altra cosa rispetto al grancoda odierno.

Tale concerto e programma, che non sfigurerebbe in programmi di eventi ben internazionali, ha raccolto un pubblico certamente numeroso che ha doverosamente omaggiato l’artista, forse non completamente  consapevole del valore artistico a cui era presente. I due bis con Schumann e Chopin (un Notturno) hanno smentito ogni dubbio sulla natura artistica della pianista e sul valore dell’operazione Mozart in corso.

Federica Fanizza

 

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