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Il grande impianto per il Monte Bondone, incontro al Muse di Trento

16 Maggio 2019

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Il grande impianto per il Monte Bondone, incontro al Muse di Trento

Ultima delle tre serate di informazione e di riflessione sul tema dell’impianto di collegamento veloce tra la città di Trento e il Monte Bondone: giovedì 16 maggio alle 20.30, il tema affrontato sarà “Il Bondone come lo vorrei”. La serata sarà dedicata alle testimonianze di una selezione di architetti che – a livello locale – hanno sviluppato riflessioni sull’urbanistica e la fruizione dei territori montani. Si discuterà dello stato attuale della situazione paesistica del Monte Bondone in rapporto alle strutture in edificato e in viabilità, delle possibili trasformazioni per migliorarne il paesaggio, la vivibilità e la fruizione.

Gli architetti focalizzeranno l’attenzione sul bisogno di una “pianificazione strategica” del Bondone, che tenga conto delle vocazioni che caratterizzano la montagna e che devono venire prima di qualsiasi ragionamento sul senso e sull’opportunità del collegamento funiviario. Per rendere esplicito questo tema, la serata sarà organizzata in una sorta di «gioco delle sfere di cristallo» (parafrasando il titolo di un celebre romanzo di H. Hesse), dove ciascun ospite metterà a fuoco una particolare prospettiva dalla quale può essere descritto il Bondone: una «riserva naturale», un «parco urbano», oppure un «quartiere verde».
La serata, introdotta da Susanna Serafini, presidente dell’Ordine degli Architetti di Trento, sarà coordinata da Alessandro Franceschini. Il prof. Bruno Zanon, della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio di TSM, presenterà una «fotografia» della montagna di Trento, intesa come luogo delle recenti trasformazioni urbanistiche. Gli architetti Cesare Micheletti, Emanuela Schir e Alberto Winterle, in un dibattito organizzato come una Tavola Rotonda, interpreteranno ciascuno una particolare vocazione del Bondone.

Foto/c-Matteo De Stefano.